sabato 9 aprile 2016

Presa di coscienza

Ho sempre percepito i miei limiti con molta facilità,spesso ostinandomi ad un superamento forzato; adesso non riesco ad identificarli.
Vado avanti finché il corpo non cede e non percepisco in tempo i segnali che mi manda.
Sono in malattia dal lavoro,a letto da tre giorni, oggi sarà il quarto. Il mio ragazzo non potrà venire qui perché la domenica mio padre è in casa.
Io non me la sento di uscire, non me la sento più di fare niente. Ogni cosa mi spaventa. Di nuovo.
Il peso scende, mi da quasi fastidio toccarmi e non sentire più strati di grasso ma sempre più ossa.
Chi lo avrebbe mai detto?
Continuo a definirmi grassa e le persone ribattono che non lo sono e che sono normopeso. La bilancia dice ancora in contrario ma ho smesso di darle importanza. A questo e ad un miliardo di altre cose. Se non a tutto.
Che cosa è importante per me? Nessuna cosa lo è. Solo due persone: mia madre e A. , il resto lascia il tempo che trova. Non sono più una buona amica, non sono niente. Un guscio vuoto che si sente sicuro solo con un bicchiere in mano, una striscia che scende lenta nella gola e qualche soldo in tasca. In quei casi sorrido ma non rido.
Più passano gli anni e più mi mancano quelle risate a crepapelle che mi facevano venire il mal di pancia. Non mi sento capace di allegerirmi. Il corpo si alleggerisce e la testa si appesantisce. Se è così che va forse era meglio restare grassa.

E se fossi depressa?
È la prima volta che ci penso. Non c'è mai il tempo di fermarsi a pensare...
Forse lo sono. In forma diversa da quelle che ho vissuto, è probabile. Non riesco a ridere, non riesco ad essere spensierata, sono sempre stanca e voglio sempre andare a casa. Il desiderio sessuale è pressoché inesistente (fino ad'ora lo avevo attribuito ad altri fattori), inesistente la voglia di vedere persone, di rispondere al telefono.. Quando lo faccio è perché mi sforzo..,
Somatizzo tutto nello stomaco e sto spesso male. Vado a dormire alle 19.30 fino alle 6 senza risvegli. Saltando la cena perché stare sveglia mi costa troppo.

Non voglio prendere coscienza di questa cosa.

E adesso come cazzo faccio?
Chi mi salva a sto giro?
Nessuno. Perché nessuno lo sa. Nemmeno io.

lunedì 22 febbraio 2016

Puoi abbracciarmi?

Ho sognato D. ... Ho sognato di incontrarla per strada e abbracciarla come mai sono riuscita a fare. Ho sognato di scoppiare in lacrime e supplicarla di aiutarmi...

Sono ancora qui nel letto, a pensarci. A trattenermi dallo scriverle, a mandare indietro le lacrime. Non voglio piangere per questo. Voglio staccarmi ma i mesi (un anno e più) passano ed io non riesco a far fronte a questa mancanza. D'altra parte capisco perfettamente la sua posizione. Ero pur sempre una paziente, anche se credo che i limiti,semmai ci fossero, della relazione terapeuta-paziente, spesso sono stati superati.
Ho passato anni con lei a cercare di non legarmici per evitare un'ossessione, per evitare  schemi tipici ossessivi. 
Mai nessun contatto fisico con lei per il mio volere. Anche averla nella sedia accanto sentivo che era troppo. Non ho mai avuto bisogno che mi abbracciasse, lo ha avuto lei di abbracciarmi. 
Non volevo essere speciale, non volevo amarla (nessuna interpretazione saffica) perché avevo paura... Ma lei mi ha voluto bene e non ho potuto impedirlo.. 
Non ho mai chiamato nel bisogno nonostante mi dicesse sempre di farlo. A volte le scrivevo una mail.. A volte no. Poi se n'è andata. E non posso scriverle più. Anche se ogni tanto lo faccio ma ovviamente non aspetto più che mi salvi...

Adesso posso dirlo davvero: nessuno può salvarmi. 

domenica 24 gennaio 2016

Insensato

Continuo a cercarmi, trovarmi e perdermi.
Accade infinite volte.
Più ostinatamente mi cerco, e più riesco a perdermi, forse ponendo limiti diversi alla mia fuga ogni volta.
Mi ritrovo sempre con un'esperienza in più, ma io sono la stessa insicura di prima. Col muso duro adesso, con le sembianze di una che può farcela sempre ma che in realtà non riesce a farcela mai del tutto.
Il futuro incerto mi angoscia ma non posso fare a meno di pensarci. Come chiunque.
Sento dentro tanti vuoti, vedo il mio corpo cambiare, la mia volontà prendersi gioco di me..
non so se mi sono persa tra un tiro di coca e un bicchiere di vino, se mi sono persa volutamente, o se mi sono fumata tutta la capacità di reazione e di analisi.
In realtà io mi analizzo, ma le mie conclusioni non mi piacciono, non sono quelle che vorrei; dunque dovrei mettermi nelle condizioni di essere felice e sistemare le cose che non vanno.. Eppure non sarebbe giusto e non mi farebbe star bene nemmeno in quel modo lì..

Penso a cosa mi direbbe D. ..

Non ne ho la più pallida idea. Stronza.



venerdì 15 gennaio 2016

16 gennaio 2016

Il tempo cammina davanti a me, col suo andamento ritmico e costante; una stupida marcia che mi ricorda di non restare indietro, di muovermi, di non aspettare, di darmi da fare.
Ed io rimango immobile, lascio che mi scivoli addosso e mi calpesti come fosse pioggia che lava..
Si dice che il tempo curi ogni ferita,no? Sto solo lasciando che mi curi un po'.
Ho perso la poesia. Inutile sforzarsi di scrivere come mi sento cercando di ammorbidirlo con frasi gentili. Non mi serve. Tanto la scrittrice non voglio più farla. Nessuno ci ha mai creduto, tranne me.
Io sono sempre il contrario di tutto. Quello che vorrei è quello che non sarò mai, così sono costretta all'infelicità.
Le voci rimbalzano sul mio corpo più accettabile adesso,
Sono di tessuto impermeabile, cerco di ascoltare ma non sento. Tutti mi parlano ma io non sento più niente.
Mi sento smarrita e sola, e se volessi parlarne, che cosa dovrei dire? Che non voglio stare qui ma che devo starci perché non ho scelta? Lo sanno tutti, e sanno che al momento non c'è niente da fare.
Parlo parlo sempre, e a volte non parlo mai.
Ho di nuovo perso il grigio,il confine.
Sono così confusa che ho addirittura pensato di riscrivere a D.
Ci ho pensato come penso ad un sacco di altre cose e poi? Poi mi nascondo sotto al piumone, abbandonando tutti e aprendo i cancelli della mia mente... Lascio che scorra..
Lascio che il malessere mi pervada.
Non fa più male come prima.
Adesso capisco perché ci si droga.

venerdì 30 ottobre 2015

SPDC & RIANIMAZIONE 4 anni dopo.

Sono irrequieta. Il tirocinio in ospedale sta tirando fuori cose di me che avevo un po' sepolto. Rientrare oggi in rianimazione dopo la volta in cui ci sono entrata senza sensi per un bel cocktail di Seroquel e altri psicofarmaci che prendevo ai tempi,alcool e probabilmente una qualche droga (non eroina) mi ha fatto riflettere. E mi ha causato un principio di panico.
Rientrare con il ruolo opposto in Spdc,a ricoverare un paziente in una delle stanze in cui sono stata la mia prima volta. Chi ha ragione adesso? Lo psichiatra che mi ha sbagliato la diagnosi e mi ha curata con il litio o io che mi ribellavo? Sono una persona difficile ma non sono malata. 
 stare lì vuol dire perdere completamente il potere decisionale sulla propria vita.
avevo un'ora precisa per svegliarmi,prendere la terapia in fila indiana in stile Ragazze interrotte. tutti lì in fila per le pillole magiche senza cui non poter vivere. Un'orario per mangiare e per riposare perchè anche se sei depresso e sei un vegetale che vuole dormire tutto il giorno (anche sedato)NON PUOI!non potevo nemmeno dormire! Una sigaretta ogni ora se c'era qualcuno disponibile se no dovevi pure aspettare.Non potevi nemmeno decidere di puzzare perchè sei GENTILMENTE OBBLIGATO a lavarti.Niente lacci nelle scarpe,pinzette,cavi,qualsiasi oggetto potesse trasformarsi in qualcosa che poteva tagliarmi.. L'ultima volta non mi lasciarono nemmneo la penna. Potevo scrivere i miei pensieri sotto la loro supervisione. Mi tolsero le visite della famiglia,fu un bene, ma poi anche quelle degli amici. Mi tolsero anche il telefono, a me e a tutti i miei compagni di galera perchè pensavano che una stesse facendo video. Assurdo. Arrivarono a vietarmi gli abbracci con Andrea, che nell'ora d'aria provava ad insegnarmi ad amare me stessa. Era solo un'amicizia momentanea ma ci vietarono e proibirono di stare soli all'aperto dentro ad una gabbia a parlare. Non so più che fine fece.. Se riuscì a trovare il sonno.

Ero abbandonata a me stessa, una me stessa plasmata a vostro piacimento. Nessun vizio o quasi, nessun passatempo, zero internet ai tempi.. L'unica via di fuga era cercare di morire.. nell'ingenuità dei miei 22 anni credevo di riuscirsi e non mi dispiaceva, è vero, e prolungai la mia degenza...

CHI HA RAGIONE ADESSO? 
pensavate di avermi capita. Di avermi guarita. Ma semplicemente non ero ancora sbocciata.

Ho creduto fermamente che sarei stata per sempre una di quelle che finisce per passarci la vita in mezzo ai matti, un continuo entra ed esci dal reparto e dalle cliniche. Una delle tante che ho conosciuto. Infelici e solitarie E invece PRENDETEVELA NEL CULO BRUTTI STRONZI! 
ecco questo è l'effetto che mi fa! 
Rabbia e e un brivido lungo la schiena di dolore. Mi fa male.
Mi avete fatto male. Mi sono fatta male. Ma la causa non avete mai voluta cercarla. 
Ho avuto degli angeli speciali che mi hanno supportata in un cammino difficile ed atroce, ma adesso il mio dolore non è più invalidante.
Adesso odio lui, non più me stessa. 

venerdì 16 ottobre 2015

Per D. _2_

Cara D., Dall'ultima volta in cui ci siamo sentite in toni poco piacevoli non ti ho più scritto nemmeno da qui. Non ti ho nemmeno pensata tanto. In qualche modo è terapeutico e lo è sempre stato arrabbiarmi con te. Sei l'unica che è riuscita a farmi provare l'emozione della rabbia. Altre terapeute ci provarano, ma la mia calma, le mie emozioni rase al suolo non sono mai emerse. Con te ho imparato ad amarmi. Credo che anche A. in questo mi sia stato molto d'aiuto. Ultimamente sto esagerando con le droghe, spesso anche con l'alcool. Ma sai, siamo tutti così noi anime un po' dannate. Nemmeno immagini quante siamo.. A volte tendo a dire che alcune persone attorno a me esagero, ma io sono davvero meglio? No a quanto pare. Come vorrei poterti raccontare tante di quelle cose... Cose di cui gioiresti e cose che ti farebbero venire voglia di darmi uno schiaffo; cose per cui mi abbracceresti... Non mi do pace per le ingiustizie, anche il tuo abbandono lo è.

lunedì 21 settembre 2015

Serpi

Stringi i denti, mi dicono. Ancora? Rispondo io. Non è quello che faccio credo da sempre? Tener duro, non mollare, esser forte, non abbassare mai la testa. Non soccombere. È una guerra continua e non capisco mai se vinco o perdo perché infinita. Il tirocinio pensavo andasse bene.. Do il meglio di me, come sempre, come in ogni lavoro, come in ogni avventura che intraprendo. Do il meglio per me stessa e per sentirmi pulita. Invece le serpi parlano e parlano con le loro lingue così lunghe da riuscire ad invilarsi tra le mie budella e aggrovigliarle. Non conosco queste persone abbastanza da avergli dato da parlare. Non sanno niente di me eppure giudicano per sentito dire. Senza alcun dubbio su ciò che sentono. Così le bugie crescono. Il mio malumore cresce e questi denti stretti mi fanno male. Trattengo le lacrime quando sono lì pensando solo a ciò che mi compete fare e facendo molto di più. Trattengo le lacrime tra le braccia e le carezze di chi per loro è solo lavoro, ma c'è molto di più. Guardo avanti e continuo a fissare il mio obiettivo... Ma le serpi.... Loro mi strangoleranno.

mercoledì 26 agosto 2015

Per D.

Cara D. Come se tutto andasse a fuoco. Questo post è per te, non so mi leggerai. Mi trattengo dal mandarti una mail che non sarebbe altro che il solito dramma e il solito carico di arrendevolismo; deprimente e sottomessa come ben sai. Eppure è così che mi sento. Tra vuoto e fuoco. Tra disperazione e un'irrisoria capacità di reazione. Confermo i miei schemi mentali e mi ci perdo perché poi così schematici non sono. Non riesco a sorridere D., e tu mi manchi molto. Nessuna intenzione di cercare un nuovo terapeuta, non è quello che voglio, è solo quello che vorresti tu per me. Alla fine sai che non ti ho mai dato retta fino in fondo. Piango spesso adesso, prima mai. Mio padre è via da 10 giorni, stiamo tutti meglio senza lui, sopratutto mia madre che non vedevo così serena e libera da parecchio tempo, forse da mai. Penso spesso alla sua morte. Penso spesso alla morte in generale. La mia, quella degli altri. Azzero i pensieri con una canna, everyday. Ultimamene sono così scarica che ho bisogno di una spinta diversa per riuscire a vivere, per non farmi schiacciare da questo malessere profondo che pensavo non tornasse mai più. Cerco soluzioni facili. Cerco il modo per farcela mentre tutto va in pezzi e io cerco di tenere tutti insieme, ma sono io a rompermi. Lascio schegge di me ovunque... Non nascondo più niente. Non nascondo che ho quasi smesso di mangiare ultimamente. Non nascondo che piango, che soffro,che tutto ciò che ho costruito lo sto distruggendo saltandoci sopra con una violenza tale da non poterne salvare nulla. Non nascondo che non vedo un futuro felice per me, che sono tormentata, che ho voglia di fuggire.. La novità è che ho sviluppato un nuovo desiderio. Quello di protezione. Desiderio di voler essere salvata. Il desiderio che sia qualcun altro a fare qualcosa per me e non più io a salvarmi da sola. Non ho più questa convinzione, perché questa volta è la volta in cui non ce la faccio. Tengo duro, giuro che lo sto facendo,ma sono debole; mi sento fragile. Ne sto ancora pagando il prezzo, vero?

mercoledì 29 luglio 2015

Ubrica e triste alle 6 di una domenica mattina

Sono le 6 di una domenica mattina qualunque...
È l'alba, un'alba uguale alle altre albe che ho visto da sbronza...
Avevo detto di non dovermi ubriacare oggi. Non è una novità che non mantengo la parola.
Come nn ho mantenuto la parola del "continuerò il pecorso con la dott. S.
Faccio il contrario si quello che ti dico.
Se sembro triste sono felice.
Se sembro felice sono triste.
Un enigma irrisolvibile.
Domani è il mio compleanno...

Paura del ritorno

Il mio compleanno quest'anno è passato come se niente fosse, senza dirlo a nessuno. 
È stato strano. Finché sono stata in compagnia tutto è andato bene. La notte però non sono riuscita ad avere un sonno sereno, nemmeno la notte successiva.. 
Non riuscivo ad addormentarmi perché avevo la sensazione che ci fosse qualcuno e aprivo di continuo gli occhi e sollevandomi per controllare. 
È stato orribile. 
So che nessuno può farmi del male.. Eppure quando sono nel mio letto, nella mia stanza, sola e al buio, ho ancora paura. Inconsciamente continuo ad essere spaventata. 
La mattina mi sento come se mi fossi drogata pesantemente e non riesco a riprendermi se non dopo molte ore e molti caffè.
Avrei tanto voluto non affrontare questo grande ritorno di sintomi da sola, ma non ho il coraggio di ripresentarmi dalla dott. S. Non ce l'ho proprio. Una grande parte di me lo vorrebbe.. Forse la stessa che sente ancora il bisogno di sentire D. L'unica terapeuta con cui vorrei parlare, ma lei non vuole parlare con me. Perché è meglio così, perché è giusto così. E io odio fare quello che è giusto, a me piace fare quello che sento. Giusto e sbagliato sono inutili, conta solo quello che il cuore dice.

Chissà se almeno mi leggi D.,
Un po' ci spero.. Indirettamente riuscirei a parlarti. 

Avrei voluto festeggiare.. 
Avrei voluto essere una persona felice, una fidanzata stabile e mai triste. Invece mi ritrovo ad avere sbalzi di umore enormi che inizio a pensare che dovrei stare sola. Lui non merita i miei malumori.. Vorrei regalargli solo sorrisi, ma, a volte, non so nemmeno dove sono e non riesco più a parlare.. Starei in silenzio e basta. Per delle ore o per dei giorni. 
Ci sto mettendo tutto l'impegno del mondo a non far uscire troppo fuori tanti segnali di sbandamento. 
Non mi sento stabile mentalmente. Non mi sento bene e ho paura di far crollare tutto quello che in questi mesi ho costruito, paura di rifinire in ospedale, paura di far preoccupare, paura di soffrire ancora e ancora.. Di farmi male ancora e ancora.
Ma la persona che sono veramente prova sempre ad uscire fuori. La parte insana di me. 
La tengo a bada.. Ma mi mangia lentamente.

giovedì 2 luglio 2015

Preda del Caos.

Non riesco a non essere arrabbiata.
Non riesco a fare pace con l'idea di essere sola.
C'è il mio ragazzo, che si impegna a capirmi.. Ma finisco sempre col non parlare con nessuno. Col vivere coi miei mostri che nessuno mi aiuta a combattere perché nessuno può capire fino in fondo e io non ho più voglia di spiegarmi, di raccontarmi. Vorrei solo vivere senza paura. Senza tutta questa analisi dei miei comportamenti perché ho sempre paura di sfociare nel patologico e allora presto massima attenzione per non rientrare nel circolo vizioso. Forse è sbagliato e forse non funziona perché nonostante la vita piena, sento il vuoto che mi inghiotte, come un vortice lento che culla ma divora.
Non ho più D. Non ho più una parte di me. Non ho più quel qualcosa che teneva la parte insana ancorata e stabile. Sono preda delle correnti del malessere... E vivere così è troppo difficile. Non so se ci riusciró.

giovedì 25 giugno 2015

Solitudine, la condizione naturale.

Il cuore batte lento, forse c'è qualche anomalia, o forse lo stress ha superato il limite concesso. Faró una visita specifica tra non molto.. Ma nel frattempo cerco di riprendermi con le mie sole forze. In queste giornate di malessere profondo e paura di morire, mi sono trovata sola, nessuno è venuto a farmi visita. Tutti con le loro vite, come sempre. Tutti con impedimenti vari ed eventuali. E se davvero il mio cuore si fosse fermato? Se anziché riprendermi stessi stata peggio? Alla fine le persone più importanti non mi hanno vista e non sono nemmeno a conoscenza della gravità della situazione.
Ho persino scritto una mail a D. , nemmeno lei ha risposto. Forse il nostro rapporto è davvero terminato. Sarebbe carino saperlo anzichè sviluppare paranoie ora dopo ora, giorno dopo giorno ormai da lunedì.
Sarebbe carino che le persone dimostrassero quello che dicono.

Sarebbe bello per una volta non sentirsi soli.


domenica 24 maggio 2015

La gente, i miei voli.

Penso sempre di non dover aver vergogna del mio passato, ma che anzi, non devo nasconderlo. Allora mi capita di parlarne così, spesso riponendo fiducia nelle persone ma non perchè tengano per loro il mio vissuto ma perchè penso che possano capire,ed apparentemente lo fanno. Apparentemente. In realtà è un clichè quello che mettono in atto. Prendono le distanze piano piano ed io mi chiedo che cosa ho sbagliato. Ho detto\fatto qualcosa per fare allontanare queste persone che fosse sbagliato, non mi sono comportata bene? Eppure la mia coscienza è in ordine. 
Non so stare con la coscienza sporca, non so mentire, così sono sempre sincera e sono sicura di essermi comportata seguendo i miei principi e la mia etica. 
Ripercorro i dicorsi nella mia testa, sapendo di non poter fare affidamento sulla mia memoria, ma posso farlo su me stessa.
Forse non piaccio o forse non sono quella che sembravo all'inizio. 
Appaio sempre una ragazza molto dolce, ed in realtà non è dolcezza ma gentilezza ed educazione, gli altri capiscono dopo che in realtà a me non importa di niente. Non sono curiosa come loro, non mi importa se Broke e Ridge si accoppiano ancora; non mi importano queste frivolezze.. non mi importa di tutte quelle cose che si dicono "tanto per parlare". é essere stronza? io non credo. Semplicemente lo trovo una perdita di tempo. Preferisco che una persona mi parli do come sta, che mi racconti il suo vissuto ed i suoi sogni piuttosto che parlare di GENTE che non riguarda le nostre vite direttamente. Però ognuno è libero di parlare di ciò che desidera, è che io non sono disposta ad ascoltare frivolezze. 
Mi dispiaccio comunque delle situazioni spiaceoli che si vengono a creare, dei distacchi, di persone che dalla sera alla mattina hanno deciso di ignorarmi per bhò, chi sa il motivo? E allora penso questo. Penso che la mia vita non piaccia a nessuno, ma è un buon motivo per lasciarmi sola? 
Forse le persone in questione (stringendo il campo) sono contro l'uso di ganja? Bhe pazienza, non mi hanno mai vista fumare. E non sanno abbastanza di me da poter comprendere. 
Ho troppo carico emotivo da alleviare, troppa rabbia da spegnere. Se non fumo sono un bomba ad orologeria con un timer impossibile da disinnescare. é una dipendenza, vero. Ma è davvero al pari delle mie precedenti dipendenze? stavo meglio prima a rimbalzare da un ospedale all'altro? Su, non siamo ipocriti, un pò di erba non ha mai ucciso nessuno. Gli psicofarmaci si, la bulimia si, l'autolesionismo si,l'alcolismo si. 
Non sono assolutamente pro-droghe. ASSOLUTAMENTE. Non tocco alcun tipo di droga di norma, eccezione fatta per l'erba. Solo ed esclusivamente. Credo solo che ognuno debba trovare il proprio equilibrio e se ciò che mi permette di mantenere un minimo di equilibrio è illegale (entro e non oltre dei limiti ben stabiliti) non mi interessa. Se tutto il mondo inizia a pensarla in maniera diversa forse esiste un motivo che le persone mentalmente strette dovrebbero iniziare ad accettare.
Stavo peggio prima quando la dipendenza era un trip da antipsicotico prescritto in dosi esagerate, stavo peggio quando mi è stata presentata la relazione per la richiesta di invalidità in cui lo psichiatra mi ha dichiarata inabile al lavoro (s'è visto quanto sono inabile... in più diagnosi sbagliata.Crepasse!);
stavo peggio quando mi dissociavo e prendevo strade della psiche degne del miglior acido in circolazione.
Stavo peggio quando la mia famiglia stava male a causa mia.
Stavo peggio quando non avevo rispetto per il mio corpo e non sapevo chi ero,dove volevo andare e come volevo andarci.

Adesso io so quello che voglio, so quanto valgo e so di poter fare affidamento su me stessa.Perchè mi fido di me. Perchè mi voglio bene.



giovedì 12 marzo 2015

my disease,my infection

Qualcuno una volta mi disse che non avrei potuto salvare il mondo. 
Oggi ci ripenso a distanza di tempo e il nodo alla gola si fa più stretto. Sempre più stretto.
Il senso di soffocamento è una sensazione ormai familiare. 
Inizia con un nodo alla gola, gli occhi diventano liquidi e il nodo iniziale è una mano immaginaria che mi soffoca. 

Cuorioso come la scrittura mi torni utile sempre quando non resta nulla della mia vita, nulla di ciò che sono. Un insieme di passioni ed interessi inghiottite dal buco nero. E così mi ritrovo sola. Io e le parole.
Io ed i pensieri che costa fatica ascoltare.

Devo stare attenta alle sfide che scelgo di coglierie. Non sono in grado di salvare nessuno. Come ho potuto pensare di salvare lui? Come ho potuto lasciare che tutto ciò da cui mi sono tenuta alla larga una vita si avverasse?
Ho lasciato che i miei sogni si spegnessere. Che tutto questo prendesse il sopravvento.
Il mio malessere, il suo. Dove sta il confine?
Quand'è che mi sono  sporta troppo?
Quand'è che ho deciso di rinunciare a me stessa per la sua felicità (invano)? 
Quand'è che l'amore ha iniziato ad essere qualcos'altro senza cui non si può vivere come fosse la peggiore delle droghe? 
Quando ha iniziato a farmi male amare così tanto?
Quando ho accettato di stare accanto ad una persona che non ha intenzioni di riprendersi (o farsi curare) nemmeno per farmi contenta?
Quando è accaduto?
Quando mi sono persa?
Da quando non dormo bene?
Da quando sono in decadenza totale?
da quando le occhiaie , io che non le ho mai avute, sono all'ordine del giorno?
Da quando non mi va più di parlare con nessuno?
Da quando ho alzato un muro alto mille metri intorno a me?
Da quando mi odio di nuovo?
Da quando la vita mi fa schifo,di nuovo?
Dove c'è scritto che l'amore cura tutto?
Ditemi dove CAZZO c'è scritto che insieme e con la forza dell'amore si combatte tutto? 
Dovevate dirlo prima che servono le forze di entrambi, dovevate dirmelo prima che il ruolo della parte forte era di nuovo il mio.
Dovevate dirlo prima che cercare  di far star bene una persona con ogni forza fisica e mentale costa il perdersi di vista e non avere più voglia di vivere.

in cuffia i Nine Inch Nails_ The downward spiral_ 

 (qui i testi: http://lyrics.rockmagic.net/lyrics/nine_inch_nails/the_downward_spiral_1994.html )

need you
dream you
find you
taste you
fuck you
use you
scar you
break you
lose me
hate me
smash me
erase me


 

martedì 27 gennaio 2015

Possiamo rinascere?

Ho messo in ordine la stanza oggi,
L'ordine mi fa sentire strana, come se con gli oggetti in ordine si sentisse più forte e chiaro il rumore del mio caos interiore.
Continuo a fare di tutto per non sentirlo, continuo a fingere di stare in pace. È questo continuo sforzo di rimandare indietro il pensiero cattivo che mi prende troppe energie. So che far finta di niente e fumarci su una canna non poteva essere la soluzione definitiva. Il punto è che la soluzione definitiva non c'è ed io starò male per sempre,avró sempre periodi in cui sarò costretta a pensarci se voglio riprendermi e smetterla di ignorarlo.
Sono costretta a scontare la pena per un reato che non ho commesso io.
Costretta a sognarlo ancora, vederlo, viverlo in eterno. 
Non riesco ad immaginare una me pulita, senza lo sguardo da bambina ferita, 
Una me non tormentata. 
Devo scontare questa pena per un reato che non ho commesso io, e la rabbia più grande si scatena quando prendo coscienza di quanto questo male sia lontano nel passato eppure ancora così contagioso in ogni mia azione. Le ripercussioni le vivo ogni giorno.
Sono una sopravvissuta, dovrei semplicemente farmene una ragione.
Qualcuno crede che sia possibile?
È possibile che un bambino abusato possa definitivamente chiudere la porta al dolore ed essere una persona normale, senza tormenti, senza disturbi?  


domenica 7 dicembre 2014

Esente

Pensavo di non avere più l'etichetta della bulimica fino a quando la psichiatra non mi ha firmato e consegnato il foglio per l'esenzione. Il codice è sempre lo stesso. In quel momento avevo una freccia soppra la testa, grande, rossa e lampeggiante che indicava la mia condizione: BULIMICA.
Sono bulimica di sensazioni, bulimica di amore, di emozioni. Ma non di cibo.
Io non credo che avere sporadici episodi bulimici faccia di me una persona con un disturbo alimentare.
Io non sono più ossessionata, non conto più le kcal, non sminuzzo il cibo, non mi induco il vomito ad ogni pasto, non digiuno, non faccio tutte quelle piccole cose che prima riempivano la mia giornata, o meglio, la mia vita.
Non mi fottete con le vostre etichette che inducono paranoia o fanno sentire di più un problema. 
Forse non c'è un codice di esenzione per i borderline o per i "traumatizzati". 
In effetti è come se i nostri sforzi di apparire  siano sempre vani.
Ma ho smesso da un po' di voler essere notata per il mio malessere. Ora forse non voglio essere notata affatto.

L'unica esenzione che vorrei, a volte, è quella  dalla vita.

giovedì 4 dicembre 2014

forever in debt to you

Ci sono dei momenti in cui non posso scrivere ma le parole mi colano dai pensieri e pervadono la testa... Fino ad arrivare ai miei occhi. Restano lì come a non volersi sporgere... e guardano il loro riflesso attraverso i Tuoi, perché solo attraverso il mio riflesso in te, riesco a vedermi. 

lunedì 24 novembre 2014

Pomeriggio di Novembre

Non capisco ancora in quale stagione siamo, a volte fa freddo, altre volte devo spogliarmi per la strada,cercando di far entrare giacca, sciarpa e felpa dentro la borsa, che è sempre capiente.
Non capisco in quale stagione sono, a volte mi gelo, altre volte ho così da voler dare che mi agito,cercando di far venire tutto di me,emozioni e paure che infilo nella mia borsa, non più così capiente.

Sono le 19,25 di un comune lunedì di Novembre; mia madre dorme ancora sul divano, da tutto il pomeriggio. 
In casa solo io e lei adesso. 
Sono appena rientrata da casa di A. 
Ascolto in sottofondo i Baustelle, cantano "Nessuno". 
Cerco di passare le giornate con meno vuoti possibili. Incastrando le mie amiche, le commissioni,A., in modo da passare meno tempo possibile in questa gabbia... 
Ma non è la gabbia in sè, io ho la chiave per aprirla e liberarmi.. è la prigionia mentale di cui sarà sempre schiava. 
é la ripercussione che vivo in ogni situazione importante. Come se quello che è successo fosse un pianeta, io sono il centro della galassia, tutto mi gravita attorno.. e quel pianeta non rispetta le orbite ma anzi vaga distogliendo gli altri pianeti,i satelliti,le stelle dal loro percorso. 
Ecco. 
In ogni cosa il male spunta. Io lo sento. Vorrei spingerlo nel buco nero... Ma se il buco nero fossi io?
Se tutto il male venisse creato e distrutto in me? 


In tutto questo, D. si è trasferita, ergo cambio terapeuta e torno alle origini.. dalla dottoressa S.
Dopo D., credo che nessuno possa reggere il confronto con lei.
Cerco di non pensarci. E invece ci penso quasi tutto il giorno. Credo di dover affrontare la separazione anche se non è comunque una cosa definitiva; la vedrò e sentirò. Ma averla qui era rassicurante.

Le altre persone che in questo anno mi sono state accanto,forse per mio volere, stanno piano piano prendendo le distanze... Credo sia il naturale corso degli eventi, senza rancori. Mi salva il non fidarmi.
Il non aver mai creduto che ci sarebbero stati per sempre.

Non scrivo come prima, forse perché fumo più di quello che dovrei.
Non leggo come prima.
Non sono vuota come prima anche se spesso mi chiedo se questa pienezza sia solo superficiale.
Devo ammettere, cosa in cui non ho mai creduto, che l'amore è davvero qualcosa che smuove. 
Che ti rende vivo. Che ti manda in estasi e ti fa svegliare con voglia di vivere... 
La voglia di vivere che io non ho mai avuto.
Mi sento spesso stupida, ma credo sia merito di questo sentimento così bizzarro. 
Si,merito e non colpa. Mi sento sciocca e frivola e se esserlo vuol dire riuscire a sorridere di più, non può che essere un merito. 


domenica 9 novembre 2014

Blue

E tra tutte quelle persone nessuno esiste ancora.
Le stesse che dissero di volerci essere.

Eppure basta così poco a volte..

L'inverno raffredda tutto e tutti.
A partite da me.

mercoledì 29 ottobre 2014

La casa dell'orco

Mi sopravvaluto costantemente. Penso di potercela fare a stare in piedi, a passare una giornata intera con la sua presenza in casa, ma non è così.
Il malessere avvisa e io posso scegliere se evadere o se lasciare che come un'onda mi passi sopra e mi bagni, mi riempiae orecchie, il naso e la bocca di acqua.
Scelgo sempre di non evadere perchè mi autoconvinco di farcela ma puntualmente cado e affogo.
Sono state giornate lente e quasi non ricordo come sono passate. 
Il letto, questo angolo al sicuro, è stata una tana perfetta anche per 20 ore di fila.

Io non posso stare qui.
D. mi ha chiesto che cosa stessi pretendendo da me stessa. E fino a quale punto io voglia spingermi.. Non mi rendo conto che sono già troppo oltre.

Un bambino violato non puó vivere nella casa dell'orco.

Perchè io devo farlo?


domenica 26 ottobre 2014

Invisibile

Resta solo un  nodo alla gola, dei fazzoletti sporchi di sangue e una porta chiusa a cui nessuno verrà a bussare.
Ho un carico di parole che vomiterei fluidamente se solo non fossero pericolose e allora le rimamdo giù al sicuro, nel posto in cui fanno male solo a me.
Sto al buio da giorni ormai..
Nessuno nota niente.. Sono invisibile.
Sono io brava a nascondermi o voi a non voler vedere?
Non fa differenza, il risultato è la mia solitudine.
Speravo che lui fosse capace di starmi accanto. Mi sono illusa delle volte che lo ha fatto. Si è stancato. Di me ci si stanca. Quante dimostrazioni voglio ancora?

Stavo scrivendo un diario che sarebbe stato un regalo per lui. Lo custodivo come fosse un segreto importante. 
Ci scrivevo dei giorni insieme e di quello che volevo sapessi e che avevo paura di dire.
Oggi scrivo qui e non mi importa se leggerai o meno.. Sono arrabbiata perchè sei l'ennesimo abbandono.
E mi dispiace perché io non ti avrei mai abbandonato in un momento di dolore...

Non ha senso vivere per me. Nessuno capace di restare. Nessuno capace di esserci e basta. Senza pretese. Esserci perché ha voglia di farlo.
Non è un dono che la vita mi ha fatto.. 
Forse di doni me ne ha fatti troppo pochi se io non ho più voglia di andare avanti.

Domani torno da D., forse le chiederó un ricovero.. Forse smetteró di sentirmi sola per sempre.


venerdì 3 ottobre 2014

Non ci sei



Vorrei che questo nodo alla gola si tramutasse in lacrime e non in goccie di sangue.
Vorrei che questa ansia diventasse un sospiro e non mancanza di aria.
Vorrei che questa solitudine sparisse in un abbraccio.
Vorrei che lui non mi avesse mai toccata, vorrei non avere quelle foto,
Vorrei sparire e rinascere nuova, pulita e libera.

Ma le lacrime sono sangue,
Il respiro è corto e veloce,
La solitudine resta vuoto,
Le sue mani le sento sulla pelle come fosse adesso e le foto ancora lì..
Non posso rinascere. Non posso liberarmi. Non posso sentirmi meno sporca.


In tutto questo TU NON CI SEI. 



giovedì 2 ottobre 2014

Just like honey



Come te, è così che sei. Come il miele.

Forse sono miele anche io.

Guardarti mentre godi, mentre guardi me godere, mi porta in un'altra dimensione. Nel sentire qualcosa che raramente ho sentito dandoti le spalle.
Sento te.
Ti S E N T O .
Vedo te e non solo come un uomo che mi scopa e io sto lì solo perchè gli dà piacere.
Vedo te.
Tutto ciò che sei. Quello che vorresti essere. Sento i tuoi muscoli contrarsi. Il respiro su di me e l'energia che scorre dal tuo corpo al mio fino a rimandartela indietro e riprendermela ancora e ancora..


martedì 23 settembre 2014

Autunno

Mi chiedo dove porterà questo modo di comportarci cosí "easy", che non ci impegna, non ci lega, non ci rende responsabili l'uno dell'altro.
Mi chiedo dove porteranno queste scopate cosí, che sanno solo di spreco, in cui il sentimento é nullo. In cui io ti tocco e tu mi scopi. Ci rivestiamo e facciamo finta di niente. Abbiamp silenziosamemte deciso di non parlarne. Stiamo lasciando tutto al caso, nessuno dei due ha piú voglia di pensarci e trovare il modo meno doloroso di starci accanto. E forse é questo.
Forse lo è davvero. Ma non oggi. Questo fumo mi manda dritta in paranoia. Questo fumo,i tuoi libri...
Nessun ragazzo mi ha mai prestato un libro.
Ma dal tronde tu sei l'incarnazione di quello che mi piace in un uomo. Sei tu.
Eppure a volte riesco a vedere solo quello che di te odio.
Ma non é abbastanza.
Scopiamo come piace a te.
Nel modo crudo che ti da piú piacere.
Nel modo che meno piace a me.
Eppure mi piace ugualmenmte perché c'é qualcosa di perverso che mi fa sentire sporca. Sensazione familiare per me. E non posso evitare di metterti le mani addosso...
Tu sei il centro del godimento fino a quando questo gioco non si consumerà.
Fin quando ci stancheremo anche di questo. Siamo cosí io e te.
Troppo uguali.
Troppo uguali per amarci.
Troppo uguali per odiarci.

giovedì 11 settembre 2014

Tipo così

Tante le cose che vorrei scrivere ma mi sento incapace di farlo. 
Come se niente avesse un senso. E forse non ce l'ha?
Tutto scivola via. Ho l'anima impermeabile. Come se un anima non ce l'avessi. Eppure ce l'ho. O così si dice.
Soffio via quello che mi da fastidio. Lo allontano e niente puó far male. Non sento niente.
Tipo come quando l'amore fa male e per difesa si arriva al non sentire più niente.
Ecco, tipo cosí.
Non importa piú. 
C'è qualcosa che importa ancora?

Cosa puó farmi provare qualcosa?

There's no feelings in this place.


martedì 26 agosto 2014

Amandoti

Com'era il mondo prima che ti incontrassi?
Com'era la mia vita quando non c'eri tu?
E la tua quando non c'ero io?
Come sarebbe se non ci fossimo più l'uno nella vita dell'altro?
Come sarebbero le nostre giornate?
Io mi sentirei diversa. 
Come se dovessi iniziare a vivere dall'inizio.
E dovrei colmare la tua mancanza con altro, un'altra ossessione forse. Forse il conto delle calorie. Sai, sarebbe tanto più facile adesso che lavoro. La giornata passa più in fretta.
Potrei riempirmi la testa di numeri e calcoli. Potrei. Ma non è ció che voglio.
Ma ció che voglio io non corrisponde mai a ció che posso avere.
È te che vorrei avere..da oggi fino alla fine del nostro tempo. La tua mano e basta.
Non quella di un altro. 
La tua mano grande che tanto adoro. 
La tua mano tra i capelli, la tua mano incastrata con la mia come in un puzzle perfetto. 
Ma noi siamo imperfetti. 
Questo amore è imperfetto.
Io sono imperfetta. Come sempre. Come per tutti. Mai abbastanza.. Mai abbastanza da essere amata...
La storia si ripete. 

lunedì 11 agosto 2014

It's time to leave again.

Come un tumore che si insinua lentamente, all'inizio senza sintomi, per poi divorare ogni organo e occupare tutto lo spazio nella mente e nel cuore. 
E poi morire.

sabato 9 agosto 2014

There is no love for me.

Il mio pensiero costante è "dobbiamo prendere le distanze", convincendomi che così potrà passarmi e potró stare meglio il prima possibile. Ma in realtà non so se funzionerebbe. 
E il problema è che non funzionerebbe in nessun modo. Perchè non esiste una soluzione all'amore non ricambiato. 
È la storia della mia vita. Non c'è mai nulla di sbagliato in me. "Non sei tu,sono io". Già.

"Mi ha detto le solite cose.. Che lui non prova quello che provi tu.."
E anche se lo so è ogni volta un pugnale dritto al cuore. 
Non ti amo ma non mi abbandonare.
E invece vorrei.. Vorrei che provassi ad assaggiare la vita senza di me. Per vedere che differenza fa. Per capire se ti manco e quale parte di me ti manca di più.
Mi odio così tanto per essermi innamorata dell'ennesimo uomo che mi respinge. 
Anche se..
Mai nessuno.. Mai.. Nessuno.. È paragonabile a te, a ció che sei.. A quello che mi dai. 
Non sei uno tra tanti.
Sei una catena.
Sei magnetismo.
Sei.. Sei semplicemente tu.. 

Quante lacrime negli ultimi 3 giorni.
Quanto odio per me stessa.
Quanta delusione.
Quanta voglia di strapparmi via il cuore e buttarlo in pasto ai pesci..

Torno di nuovo a chiedermi perchè nessuno è capace di amarmi?
Che cosa ho di così sbagliato?
Vorrei solo distruggermi e non esistere più.
Dio se lo vorrei.
Continuo a far finta di niente, la vota va avanti. Noi siamo qui. Ma quello che vorrei è avere un posto dove marcire indisturbata..

Nè con me nè senza di me. 

Ma lo capisco perchè nemmeno io vorrei starci con me.

Mi detesto. Sono sempre la stessa stupida. Un finale sempre uguale. 
Ma la fine vera quando arriva? Questa è solo agonia.

There is no love for me.

Il mio pensiero costante è "dobbiamo prendere le distanze", convincendomi che così potrà passarmi e potró stare meglio il prima possibile. Ma in realtà non so se funzionerebbe. 
E il problema è che non funzionerebbe in nessun modo. Perchè non esiste una soluzione all'amore non ricambiato. 
È la storia della mia vita. Non c'è mai nulla di sbagliato in me. "Non sei tu,sono io". Già.

"Mi ha detto le solite cose.. Che lui non prova quello che provi tu.."
E anche se lo so è ogni volta un pugnale dritto al cuore. 
Non ti amo ma non mi abbandonare.
E invece vorrei.. Vorrei che provassi ad assaggiare la vita senza di me. Per vedere che differenza fa. Per capire se ti manco e quale parte di me ti manca di più.
Mi odio così tanto per essermi innamorata dell'ennesimo uomo che mi respinge. 
Anche se..
Mai nessuno.. Mai.. Nessuno.. È paragonabile a te, a ció che sei.. A quello che mi dai. 
Non sei uno tra tanti.
Sei una catena.
Sei magnetismo.
Sei.. Sei semplicemente tu.. 

Quante lacrime negli ultimi 3 giorni.
Quanto odio per me stessa.
Quanta delusione.
Quanta voglia di strapparmi via il cuore e buttarlo in pasto ai pesci..

Torno di nuovo a chiedermi perchè nessuno è capace di amarmi?
Che cosa ho di così sbagliato?
Vorrei solo distruggermi e non esistere più.
Dio se lo vorrei.
Continuo a far finta di niente, la vota va avanti. Noi siamo qui. Ma quello che vorrei è avere un posto dove marcire indisturbata..

Nè con me nè senza di me. 

Ma lo capisco perchè nemmeno io vorrei starci con me.

Mi detesto. Sono sempre la stessa stupida. Un finale sempre uguale. 
Ma la fine vera quando arriva? Questa è solo agonia.

giovedì 24 luglio 2014

Nata e morta lo stesso giorno.

Pochissimi sanno perchè odio io mio compleanno.
Non mi va di riscriverlo..

Ma si avvicina troppo..
Mancano 2 giorni. 
Più ci penso più il panico aumenta.
È per questo che scrivo. Per calmarmi. 
Ma non funziona anzi, ho una stretta allo stomaco e mi viene su l'anima.

Ho voglia di spaccare tutto. 
Odieró per tutta la vita quel giorno.

Mi sento così male..

lunedì 30 giugno 2014

Non mi amerai mai, ma io ti ameró per sempre.

Anche oggi siamo distanti milioni di anni luce l'una dall'altro. Anche oggi mi chiedo se questo abbia un senso, se abbiamo voglia di vederci, di sentirci, di viverci.
Anche oggi mi rispondo "forse no".
Anche questa sera mi manchi. Mi manca ció che eravamo e che ora non siamo più.
Anche oggi mi chiedo perchè mi hai scelta. Se davvero è me che vuoi.
Anche oggi non ho avuto dimostrazione alcuna.
Anche oggi mi hai lasciata sola.
Anche oggi ho aspettato quella conferma che mi facesse stare meglio e non è arrivata.

Non mi amerai mai.
E io ti ameró per sempre.

domenica 29 giugno 2014

Ti amo o ti odio.

Devo prendere atto e accettare il fatto di avere ancora un disturbo alimentare e che probabilmente non guarirò mai completamente,come non sanerò mai il mio umore altalenante perchè fa parte di ció che sono e di quello che negli anni ho interiorizzato. 
Devo far pace con me stessa e accettare questo malessere ma non ci riesco. Vorrei essere serena e affrontare tutto senza paranoie ma cazzo, mi sento morire dentro, ho troppi sbalzi, troppa mania e troppa depressione.. Troppa estremizzazione di tutto... Sopratutto del pensiero sugli altri. O mi stanno vicini e li adoro oppure sono delle merde a cui non importa nulla. Non riesco a stare nel mezzo.
Sto sempre lí, tra il ti amo e il ti odio e questo mi annienta, mi porta all'esaurimento delle mie energie e mi rende una lagnosa incomprensibile.

E oggi è domenica. 
Fottuta domenica del cazzo. 

Spero tanto di vedere D. questa settimana... Non posso aspettare fino al 10. 

Succede qualcosa nella mia testa che non posso controllare.. 
Ho un maledetto bisogno di comprensione! 
Bisogno anche di stare un pó di tempo con A, ma serenamente.. E parlargli si quello che mi succede.. Ma non ci riesco.. Ho paura che non riesca a capire.. E odio quando sminuisce.. Mi passa la voglia di parlargli..
Le mie paranoie, paure, ossessioni e tutto ció che mi mangia il cervello, rovinano i rapporti con gli altri e mi sento un peso.. Dunque non so più con chi cazzo parlare. Se non con la psicologa. Santa donna, se il paradiso esistesse lei farebbe un'ascesa senza ostacoli solo per quanto riesce a sopportarmi ancora dopo 4 anni.

sabato 28 giugno 2014

tipicamente borderline

Non so nemmeno da dove iniziare.
Ho terminato una settimana di lavoro, una sostituzione, tanto sforzo fisico,poco cibo.. impegno e buona compagnia.
Ma ancora troppo poco per me.
Ancora troppo fragile.
Ancora troppo borderline.
Reazioni che andrebbero ridimensionate, reazioni incomprensibili per una mente sana.
Maniacalmente attiva, disforicamente ansiosa e di cattivo umore.
Nervosa.
Infastidita.
Agitata.
La nota positiva è che capisco come mi sento.
Ho una gran voglia di piangere mixata alla voglia di spaccare tutto e gridare.
Mi sento esplodere e non so come rilassarmi.
Sono in questo stato da qualche giorno ma solo adesso che mi fermo ne prendo atto.

Sono morbosamente attratta da menti complicate.
Non so nemmeno quanto posso realmente scrivere qui per via delle persone che fanno parte della mia vita reale e non virtuale e non voglio che loro leggano.
Se dovessi davvero dar sfogo al pensiero attuale susciterei reazioni incognite.
E non è una cosa che amo. Il controllo prende il sopravvento. Il controllo che scelgo di avere e di cui ho maledettamente bisogno.
Come quello sul cibo.
Sapere esattamente cosa mangio, quali sono gli ingredienti e in che modo è stato cotto.
Ecco, idem per le relazioni.
Devo avere il controllo sulle reazioni. Nel senso: se io dico X, il mio interlocutore mi risponderà Y. O al massimo Z. Non posso rischiare che ad X venga risposto G.
Sto andando fuori di testa un'altra volta?
Cristo,credo proprio di si.
Quanto detesto l'estate cazzo.
Manca un mese al mio compleanno. Mi spaventa così tanto.
La nausea è un'amica fedele di quest'ultimo periodo.

Ho bisogno di parlare con qualcuno. Qualcuno in grado di capire e farmi vedere tutto con più lucidità.

Vorrei mandare una mail a D., ma è sabato. Non posso farla lavorare anche oggi.

I miei tratti borderline riescono ad accentuarsi così velocemente e imprevedibilmente che non posso controllare nulla... e quando perdo il controllo è un guaio.

Non so cosa fare, non so come impegnare il tempo.
Forse mi metterò a pulire.
Forse mi farò del male.
Forse leggerò.
Scrivere non mi basta.
Potrei guardare un film.

Potrei chiedere scusa ad A. per avergli risposto male. Ma cazzo, se dico di essere nervosa perchè continuare a fare battute del cazzo sapendo che mi innervosisce ancora di più? e poi sentirmi dare risposte di merda ed incazzose.
Quanto ti riesce bene fare lo stronzo.
Ma è un gioco a cui non bisogna giocare con me.
Il fuoco scalda, ma brucia se ci si gioca. Ed io sono fuoco.
Mi sento terribilmente pericolosa.
Per me,per gli altri.
Ho bisogno di uscire e vedere qualcuno.. ma come sempre non cerco le persone con cui vorrei stare.
Come sempre non mi sento all'altezza.

Mi viene da vomitare.
Ho un esorbitante cumulo di tensione,rabbia ed emozioni soffocate che spingono fuori e non riesco a filtrarle per farle venire fuori gradualmente. Ho paura che esplodano e di fare grossi danni.

domenica 8 giugno 2014

A pezzi

Nessuno qui se non la realizzazione.
Ho poche forze fisiche, ho pianto così tanto.. Pensavo di non riuscire più a smettere. 

Sono sola, nella mia stanza al buio. Ho quel pensiero a tenermi compagnia.
Una compagnia assillante.

Avrei voluto scrivere una mail a D. ma avrebbe avuto poco senso, la rivedró domani. Forse avrebbe detto qualcosa per farmi sentire meglio e ci sarebbe riuscita.. Ma non so se è di altre parole che ho bisogno adesso.
Ho cancellato i miei account facebook. Vorrei cancellarmi dalla vita.
Vorrei che ci fosse qualcuno con me adesso. Vorrei non essere sola. Non avere bisogno di farmi del male.
Continuo a piangere e dondolarmi sul letto.. Avanti e indietro con la schiena. Soffoco i versi del pianto col lenzuolo.. E vorrei  strozzarmici...

Non so che cosa dire.. Riesco solo a stare qui dentro al buio.. In questa stanza sporca e disordinata.. Proprio come mi sento io. 
Sporca e in disordine.
Vorrei chiamare qualcuno ma chi? Con chi posso permettermi di non fingere? 


venerdì 6 giugno 2014

Drogatemi.

Quel giorno è arrivato. 
Il giorno in cui nei miei ricordi ho visto il colpevole.

Al buio. In piedi contro un muro. Lui che mi tiene ferma dalle spalle. Vedo quella mano con la fede al dito.
È così familiare. 

F a m i l i a r e .


Resto immobile adesso.
Sul divano. In penombra. Si sente solo il tic tac delle lancette. 
E il mio dolore che rimbomba tra queste mura.
Stridente. Angosciante. Solo. 

Vorrei che A. fosse qui, su questo divano con me, a non dire niente ma esserci.
Le parole non servono.
E questa volta non ne ho davvero.

Un pó di erba allevierà il pensiero.




sabato 31 maggio 2014

Emozioni!

Oggi è il nuovo giorno di un ennesimo nuovo inizio.
Porto con me le forti emozioni di queste ultime settimane ad iniziare da Antonio che ha aperto le danze a questo vorticedi emozioni che sono sempre difficili da affrontare. 
L'anno di Servizio Civile è terminato con una bellissima festa a sorpresa qualche giorno fa e con gli ultimi giorni di saluti e ringraziamenti che mi hanno riempito il cuore. Ho capito si essere davvero riuscita a dare, di aver davvero trasmesso qualcosa di mio anche a chi non è stato a stretto contatto con me. Sentir dire che nessuno in questo anno ha mai detto qualcosa di male alle mie spalle ma che anzi, tutti mi hanno adorata da subito.
Mi commuove ripensarci perchè io non credo mai in me stessa, e anche durante l'anno spesse volte non mi sono sentita all'altezza, mi sentivo inferiore e pensavo sempre che avrei potuto comportarmi diversamente.. Invece andava bene così.
E anche se detesto le frasi fatte, davvero ho lasciato in quella struttura una parte del mio cuore.. Quel cuore che ho scoperto essere capace di amare a dismisura.
Sono felice di aver avuto al mio fianco persone così speciali.. E non mi sento più sola. Le mie compagne di strada, ognuna con i loro alti e bassi, sono sempre state forti e coraggiose proprio come lo sono stata io. 
A volte le responsabilità erano troppe, a volte non avrei voluto trovarmi quel carico da gestire ma non sono mai scappata.
Generalemente sono una che scappa davanti al pericolo ma il Coraggio e la Determinazione sono doti che ho appreso in questo anno, insieme ad un'infinita pazienza di cui tutti ancora si stupiscono. 
Quell'ambiente delicato è stato per me una cura. Pensavoaddirittura che avesse fatto del bene più a me che agli ospiti e invece no, il bene che ho ricevuto ha fatto il giro giusto tornado indietro.
 
Ieri V. ci ha regalato un gufetto, diverso per ognuna di noi, ognuno rappresentava una caratteristica: la mia era l'amore.

A di amore. 
E questa volta io mi sento una A.


lunedì 26 maggio 2014

Hold me

7 giorni senza vomito..
6 giorni con te. 
0 giorni senza farmi del male.
0 giorni senza lo schifo addosso.
0 giorni senza sentirmi a posto con me stessa.
0 giorni senza odiarlo.
Questa sensazione nessuno puó capirla.
Mi manderà al manicomio. Non ho tolleranza nemmeno per la sua presenza.  
Ho fatto colazione e i conati di vomito continuavano a spingere su il latte. La sua sola presenza mi destabilizza e mi fa provare rabbia. 
Ho pulito la cucina. Ho pianto pulendo la cucina.
Ho pianto nella vasca da bagno, nascosta lì dentro per un'ora.
È entrato nel mio bagno e ho lavato tutto con la varecchina perchè ogni cosa che sfiora mi sembra contaminata e non riesco a farci niente.
Se mi versa l'acqua a tavola io non la bevo. 
Ultimamente è un continuo alzarmi da tavola a metà pranzo perchè fa sempre qualcosa che mi da fastidio. 
Lo so che nessuno puó capirmi, e nemmeno io capisco il perché di queste terribili sensazioni.

Tra pochi giorni termineró il servizio civile e anche se allontano il pensiero so di doverci fare i conti, so di dover smettere di fingere che vada bene così e ammettere che sto morendo di paura perchè stare in casa mi fa stare esageratamente male.. E se sto troppo male sappiamo che cosa succede..
Sono spaventata a morte dal mio futuro. Vorrei certezze..sapere che cosa ne sarà di me.. 
Vorrei la certezza che Tu ci sarai sempre al mio fianco, che non mi lascerai mai combattere da sola. Lo vorrei più di ogni altra cosa.. Invece mi sveglio ogni giorno con la paura che Tu abbia cambiato idea su di noi, con l'ansia di fare una mossa sbagliata e spesso per non sbagliare non faccio niente..
Ma sappi che il mio posto sicuro nel mondo sono le Tue braccia.
Non sento più il peso del mondo sopra di me se mi tieni stretta. 

Posso solo sentirmi bene con Te.

Grazie ❤️
Grazie per volerci provare,
Grazie per accettarmi.
Grazie perché con me non è facile.


martedì 20 maggio 2014

Gli effetti del vino

Mi manchi.
Mi manchi tanto e non vorrei questa mancanza. 
E non posso dirlo, non posso parlarne perché tutto il mondo è contro i miei sentimenti...
Ma io voglio solo te.. Voglio le tue mani.. Voglio le tue parole.. Voglio il tuo bene... Voglio che mi prendi in giro dopo aver fumato..
Voglio sentire io tuo profumo e guardarti mentre stai in silenzio o pensare a come muovi bene la bocca mentre mi parli e io mi perdo nei tuoi occhi piccoli con le ciglia belle..
Faccio fantasie sulle tue mani che gesticolano e sono le uniche che vorrei sentire sul mio corpo.. Le uniche che lq mia mente tollera..
Ma non sono abbastanza bella per te..
Non sono abbastanza magra..
Non sono abbastanza intelligente, o grande, o non lo so..
Ma nessuno, e tu questo lo sai, sarà capace di provare un bene così grande per te.

Mi manchi e devo dirtelo perchè non posso farne a meno.
 
Non posso fare a meno di te.

domenica 18 maggio 2014

I'm outta my head without you.

Sei un pensiero costante.
Più mi allontano e più sento la dipendenza da te.
Da quello che eravamo.
Da quello che riuscivamo a dirci.
E forse adesso non resta nulla se non questo senso di vuoto che proviamo e che ci perseguita.
Senza te mi sento persa.
Senza il mio migliore amico, senza l'uomo che ho amato e amo con ogni fibra del mio corpo, con ogni parte cerebrale di me, con quel poco di anima che mi hanno lasciato. 
Tutto sta scemando, cosa ci allontana?
È questo dolore vero?
È lui che ci divora e ci isola?
Perchè non riesco più a sentirti?
Quante volte ancora mi lascerai scappare? Quante volte ancora torneró?
Forse non lo faró più.
Sono una persona insicura ed è per questo che ho bisogno di una dimostrazione, di un piccolo gesto da parte tua per voltarmi, e abbracciarti di nuovo. 
Perchè non fai niente? Io lo so che ti importa... È ho la necessità che me lo dimostri..
Qualcosa che dimostri che sentivi quello che mi hai detto.. Che è vero che non vuoi perdermi, che è vero che mai mi lascerai andare via.. 
Ricordi? Lo giurasti tre volte. 
Ti ho amato così forte da pensare di riuscire a guarire per te.. Perchè mi hai tenuto la mano mentre affondavo...
Perchè ci siamo salvati mille volte e voglio che ce ne siano altre mille! Voglio che restiamo a galla insieme. Sei l'unico che ci riesce.
Mi sembrano lontani anni luce quei discorsi importanti. Sembra tutto uno scherzo della mia fantasia... 

Odio come mi fai sentire,
Odio non vedere mai un passo verso di me,
Oddio essere all'ultimo posto nella tua vita,
Odio quando non reagisci,
Odio quando mi fai allontanare,
Quando devo sedermi lontana da te,
Quando ho bisogno di te e non ci sei..

Ma amo quando mi lasci tenere la tua mano e quando stringi la mia..
Amo come mi guardi,
Amo sentire la tua voce sgridarmi,
Amo i tuoi capelli
I tuoi vestiti
I tuoi tatuaggi
Le tue mani grandi
Le tue braccia forti
La barba morbida
Le tue all star e i tuoi jeans neri
I tuoi buongiorno e le tue buone notti,
Le chiamate improvvise,
Come mi chiami e quanto ti piace chiamarmi cosí..

Ma adesso io non sento nulla. 
Non sento nulla perchè tu non senti nulla per me.

Ci scambiamo finta indifferenza come due stupidi, lo sai che mi manchi, lo so che ti manco, ma mi dispiace.. Non riesco a comportarmi diversamente adesso..
Vorrei solo muovessi un dito verso di me.. Per farmi sentire meglio come sapevi fare.
Per fare in modo che tutto questo non vada perso..
Che noi non andiamo persi.

Rischio tanto ad aprirti il mio cuore in questo modo, ma so di essere un libro aperto per te... E in fondo sai bene che questi sentimenti non possiamo ignorarli in eterno.

A volte penso di aver fatto male a fidarmi.
Ma lo penso quando tutto mi sembra una mia follia, quando ci allontaniamo e tutto sembra perso.. E allora si, allora ho paura che tu sia un bugiardo come gli altri.

 


venerdì 16 maggio 2014

B di Bulimica

Da sola non mi fermo.
Arriveró al degrado, al punto in cui sarà chiaro al mondo che sto perdendo e forse qualcuno mi salverà, io da sola non so farlo.
Ogni giorno che passa vomitare è sempre più doloroso. I dolori allo stomaco mi paralizzano, la gola mi fa male. Torna il reflusso, torna l'esofagite, torna il sentirmi sempre gonfia, il mal di testa, i crampi, i capogiri, il non riuscire a digerire nulla.
E tornano le bugie, 
le scuse per andare al bagno, 
i vestiti che puzzano di vomito, 
i soldi spesi in cibo da vomitare,
 il frigo vuoto, 
i sotterfugi, 
l'acqua dimenticata in bagno, 
l'ansia di doverlo fare e la paura che qualcosa me lo impedisca, la speranza che non ci sia nessuno a casa e la gioia quando "posso farlo"..
Il guardarmi allo specchio con la faccia sporca di vomito e gli occhi in sangue e finalmente poter guardare negli occhi il mostro che sono.
La verità è che non rivolevo tutto questo.
Non volevo di nuovo trovarmi nel mezzo di questo vortice che tutto coinvolge e tutto distrugge. 
Non so come venirne fuori e in realtà non voglio perchè mi fa stare bene. Mangiare per poi vomitare e non sentire niente di niente.. Nessun dolore, nessuna paura, nessuna ansia. Alla fine del ciclo io sono libera. Scarica da ogni tensione. Solitamente mi sdraio e subito dopo perdo i sensi risvegliandomi quando qualcuno mi chiama. 
Forse un giorno di questi non mi sveglieró più.
Dopo 10 anni non ho idea di quanto io possa reggere ancora queste violenze.
Sento di non farcelal fisicamente. Le energie sono sempre meno e ogni malessere mi spaventa.. Mi dico sempre che non lo faró più.. Ma da sola non riesco a fermarmi. E nessuno puó impedirmi, quando rientro la sera, di dare il via alle danze..


martedì 13 maggio 2014

8 del mattino

Ho pensieri confusi,
Non mi riconosco.
Mi agito, mi innervosisco, sento rabbia.
Non sono mai stata così.
Io ero la bambina calma che non disturbava mai e ora sono una donna a cui nulla va bene, con una parola pronta per tutto perchè tutto poteva essere fatto meglio.
Non mi piace come sono.
Non so ascoltare gli altri, non so dar loro consigli. 
Sono un'egoista concentrata solo sul proprio malessere. 
Non so manifestare affetto se non con un abbraccio che non sempre è facile dare. 
Vivo di ansie per il futuro, di relazioni malsane e vomito autoindotto con una frequenza crescente che mi porta a dormire spesso azzerando la mia vita sociale.
Ieri a parte aver vomitato il pranzo senza un minimo di forza di controllo, con tutta la nonchalance di cui sono dotata e aver lasciato in un bagno senza finistre il tanfo inconfondibile del vomito, sono tornata a casa dopo il lavoro.
Casa vuota.
Mi sono messa mangiare ogni cosa che mi ha ispirato e ho dato il via al mio rituale preferito.
Amore e odio per la bulimia. 
Amore e odio per il cibo che riempie i miei vuoti.. Ma i vuoti sono fatti per rimanere tali e il vomito serve a non farmi sentire la pienezza, anche quella delle emozioni.
Mi scarica da ogni stato emotivo al punto da addormentarmi. 
Mi sono messa sul divano e prima delle 21 dormivo. 
Poi mio fratello mi ha portato una pizza.
L'ho mangiata in tempo record e sono andata a letto. Nessuna energia per vomitare. 
Nessuna energia per fare qualsiasi altra cosa se non dormire.. E sognare cibo avariato. 

Oggi sarà un'altra giornata bulimica, com ogni giornata.
Del peso non mi importa, non salgo più ossessivamente sulla bilancia. 
Non mi importa di essere bella, mi importa solo di non sentire dolore.

lunedì 12 maggio 2014

Voler morire

Vorrei annullarmi...
Non esistere più. Non provare nulla. 
Vorrei poter parlare.
Vorrei chiedere a qualcuno di stare qui con me, di stringermi la mano, di impedirmi di farmi ancora del male ma devo essere forte. 
Ogni rumore si acutizza dentro la testa,
Ogni voce è distorta..
Ogni dolore è più forte adesso. 
Ed io devo combattere da sola, ancora una volta con l'istinto suicida, con i mostri che mi circondano, con questa famiglia che tutto sa ma tutto tace.
Col nemico peggiore che io abbia mai avuto: la colpa del segreto.

E non mi dispiace per nessuno, fanculo a chi rimarrà deluso.. Provate voi a vivere questo incubo e non affondarvi una lama nella carne..
Provate a non desiderare la morte.
Provate a non potervi fidare di nessuno al mondo nemmeno di vostra madre (che è il motivo per cui non esiste essere umano di cui mi fidi).

Provate a vivere come me... E a volerlo fare ancora.

Troppo

Troppo anche per scrivere qui.
Troppo per viverlo.
Troppo per non farmi del male. 

Rabbia. 
Rabbia che mai avrei pensato di provare.

Vomito.

domenica 11 maggio 2014

I miei meno sentiti auguri mamma

Anche oggi ho guardato l'orologio troppo presto. Le 6 del mattino nel mio giorno di riposo.
Mi alzo, organizzo il da farsi e metto a scaldare mezza tazza di latte. Sempre la stessa tazza, sempre lo stesso latte. Non è un'abitudine, è un'ossessione.
La mia vita in questa casa è piena di ossessioni.
Entra mio fratello e mi chiede se sto dormendo perchè sono giorni e giorni che vede che mi sveglio eccessivamente presto. Gli ho detto che forse è perchè lascio che entri troppa luce nella stanza.
Ma mi sveglio di soprassalto preda dell'ansia. Ogni fottuto giorno da qualche settimana.
Si siede al tavolo  della cucina con me mentre tuffo i biscotti comprati da mia madre rigorosamente senza zuccheri aggiunti nel latte ad alta digeribilità.
Mi versa il caffè e mentre lo beviamo mi dice che dobbiamo andarcene da casa. Andare a vivere insieme.
Non è assolutamente una cosa che farò.
Devo separarmi da questa casa, da questa famiglia. Per quanto ami mio fratello vivere insieme è una cosa troppo sbagliata da fare.
Mi dispiace e mi sento in colpa ad avergli detto che non voglio vivere con lui, ma non va bene e non lo farò.
Dopo il caffè bevo un sorso di latte ma fa improvvisamente schifo.
Accendo la sigaretta e circa a metà mi viene la nausea. La butto. Respiro. La nausea non passa.
Chiudo la porta del bagno, apro il rubinetto e il latte coi biscotti scelti da mamma finisce nello scarico.
Mi sento meglio.

Oggi è la festa della mamma. Le ho fatto gli auguri non appena è rientrata da lavoro.
L'ho abbracciata e baciata e ho chiuso forte gli occhi.
Lei ha a malapena allungato un braccio per "ricambiare" l'abbraccio. Si è subito staccata.
Mi sono girata e una sensazione di disgusto mi ha pervaso il corpo.
Due minuti dopo mio padre si mette a cercare nonsisachecosa in uno dei miei cassetti.
Mia madre è intervenuta e appena mi ha visto arrivare ha subito mandato via mio padre dalla mia stanca, con la paura che potessi avere una delle mie solite reazioni con lui.
Mi chiedo però se stesse proteggendo me o lui.

Tutti hanno mangiato il mio pranzo, anche oggi ho sputato veleno. Non hanno mai imparato che ho bisogno di mangiare tranquilla,senza i loro commenti assassini sulle mie modalità di nutrimento o sulle porzioni che mangio. Oggi a mandarmi in tilt sono state le allusioni di mio padre al barattolo della Nutella a metà.
Sono sbottata. Gli ho detto chiaramente che mi ha rotto i coglioni. Lui ha iniziato a rimangiarsi le parole e dire che non stava insinuando che l'avessi mangiata io.
Gli ho detto di non comprarla se deve fare tutte queste storie. E che non voglio sentire mai più mezza parola del genere. Gli ho chiesto se ero stata chiara.
Lì è intervenuto mio fratello a dire che io non sapevo nemmeno che la Nutella ci fosse.

Ma porco *** non si rendono conto che mangio le stesse identiche cose da anni???
Che raramente mangio del dolci?
Che sono titubante quando non sono io a cucinare e chiedo nei dettagli quali ingredienti sono stati usati?
Che taglio il cibo in parti uguali?
Che lavo le posate prima di usarle quando apparecchia mio padre?
Che preferisco mangiare da sola, che non guardo in faccia nessuno mentre siamo a tavola, che non mi siedo mai composta perchè non voglio stare lì con loro?
E si permettono pure di farmi la morale se non mangio o ancora peggio di farmi notare che la maionese ha molti grassi?
questo è la prova di quanto non abbiano capito assolutamente niente.
Speravo che col ricovero a Miralago potessero imparare qualcosa...
ma quando i terapeuti dicevano loro che non dovevano parlarmi assolutamente di cibo mia madre continuava a chiedermi che cosa avessi mangiato e ancor peggio se avessi vomitato.

E' al festa della mamma. Dovrei onorarla per  tutto ciò che fa. Ma riesco solo ad avercela con lei per ciò che non ha fatto.

Forse è questa l'unica cosa che mi fa piangere.

Realizzare che il sogno di oggi non è molto diverso da quello di 20 anni fa.
Che la donna che mi mette al rogo è la stessa  che mi fa perseguitare.
Ed io scappo. Scappo da tutti quegli uomini...
Scappo senza trovare pace.

sabato 10 maggio 2014

Grazie DM❤️

Come al solito mi sono svegliata con un pó d'ansia che è passata prima che arrivassi a lavoro. Ho rifiutato l'invito di un ragazzo e non so se lo accetteró mai. 
Non è il momento di fare nuove conoscenze, vorrei essere più serena prima. 
Non posso dare nulla adesso, sono troppo presa da me stessa e dal mio dolore.

Fatica enorme a vomitare..
L'ho fatto a lavoro e non avrei dovuto e nè voluto ma è stato automatico. Non ragioni in quei momenti.
A casa ho pranzato e non si sa perchè io abbia così tanta fame oggi.
Di pomeriggio ho vomitato ancora.

Sono chiusa in questa stanca da subito dopo il pranzo. 
Sono le 18 e speravo tanto che mia madre uscisse.

Non sono voluta andare da A., avrei voluto venisse lui qui. 
Non mi scoccia andare da lui, anzi, mi sento sempre meglio quando sto da lui.. Peró avrei voluto che per una volta facesse lui uno sforzo per me..
Non è andata così e va bene lo stesso.
Vorrei scrivere tanto di lui, e se non leggesse lo farei..


Non ho chiesto a nessuna delle mie amiche se fossero libere. In realtà ho bisogno di riposare ma non chiudo occhio. Questa pessima settimana ha lasciato il segno, sopratutto la crisi di ieri..
 Io sola so quanto ho desiderato di morire in quel momento e quanto ho dovuto resistere a non farmi male perchè altrimenti mi sarei fatta troppo male. Un male irreparabile.
Come se un'ondata di dolore mi avesse travolta e bloccata.
È stato terribile e non sapevo cosa fare. Ho mandato un messaggio a Daniela (l'educatrice con cui lavoro) nonostante la sua gentilezza, nonostante il suo affetto che in alcuni giorni è davvero salvifico, nonostante la sua disponibilità io mi sono sentita nel modo in cui mi sento sempre quando chiedo aiuto: un peso, una scocciatura , una persona viziata che sta male per niente e che esagera. 
Ma no, non esagero, anzi spesso cerco di far sembrare meno grave il mio malessere, lo sminuisco perchè se davvero qualcuno realizzasse quanto realmente sto male verrei di nuovo ricoverata in un qualsiasi posto purchè sotto costante controllo.

Sono così brava a mentire, bisogna avere davvero un dono per capire che mento.
Nessuno lo nota, nemmeno le persone che vedo ogni giorno. 
Fatta eccezione per Daniela.
Mi si è gelato il sangue quando mi ha chiesto "stai di nuovo male vero?".
Non so che faccia ho fatto ma trovare una persona che abbia il coraggio o forse l'interesse di essere così diretta non è semplice.
C'è chi sa tutto di me e pur vedendomi ogni giorno non ho mai sentito un "come stai?" da parte sua. E se lo ho sentito non è stato detto con interesse.

Forse è il nome ad essere speciale. 
Chissà se riusciró a ringraziarti un giorno.

Un grazie non basta. Ma sappi che è sincero.

venerdì 9 maggio 2014

Quando smette?

Ho bisogno che ne valga la pena,
Di sapere che ci sarà un giorno migliore ma ho paura. 
Vado avanti carica di dolore col mio peso nel cuore.
Mi avevano detto che sarei stata meglio, che sarei guarita se mi fossi impegnata, se lo avessi desiderato con tutte le mie forze ma le forze non sono infinite ed io ho paura di non riuscire a rialzarmi mai più.
Ho paura di morire di dolore....
E in questo momento desidero solo sentirmi meglio e se non mi è concesso voglio chiudere gli occhi e abbandonarmi.


giovedì 8 maggio 2014

Ansia.

Mi sono svegliata alle 6 con già un carico di ansia. Ho riempito la vasca e messo il bagnoschiuma sapendo che la mattina dopo i tagli fanno ancora male e che il l'acqua calda e il sapone mi avrebbero fatto malissimo.
Così è stato. Speravo di rilassarmi ma non ha funzionato.
I tagli sotto l'orologio sono gonfi ma domani andrà meglio.
Gli altri sono un pó più fastidiosi.
Non ho fatto colazione a casa, ho continuato ad essere agitata circa fino alle 9, passata la nausea mi è venuta fame. Ho fatto colazione e sono stata più o meno bene durante tutta la mattinata. A casa ho pranzato e al momento non ho ancora vomitato. Il pensiero di farlo lo ho. Ma devo studiare e ho bisogno di avere le energie. 

Credo che questi episodi di vomito siano particolarmente legati all'ansia e al mio non riuscire a gestire le emozioni negative sopratutto in casa.


mercoledì 7 maggio 2014

Come si smette?


Il cornetto della colazione stamattina non è venuto su. Forse troppe persone fuori dalla porta. 
Ansia che viene e che va.
Torno a casa  con mio padre. Mi siedo in macchina e dico "ciao", lui non risponde e accende il motore. Gli chiedo se avesse accompagnato mio fratello a lavoro e mi dice di si. La macchina è di mio fratello, mio padre a breve non guiderà più perció abbiamo tenuto una macchina sola che dovrebbe essere anche mia, ma non la uso.
Arrivo a casa, il pranzo é pronto sul tavolo.
Risotto pollo e zucchine. 
Ne metto poco nel piatto. Il primo pensiero è stato "il riso viene su facilmente".
Mangio sola, loro hanno pranzato prima.
Mio padre in poltrona e mia madre si prepara per il lavoro. 
Devo aspettare che esca per vomitare.
Ma ho mangiato poco, posso non farlo.
Mi metto un altro pó di quella poltiglia ormai fredda. Vedo qualcosa nel forno: carne impanata e fritta. 
Ne prendo un pezzo. 
Arriva madre: hai visto che c'è anche la carne?
Io rispondo che pensavo fosse per cena.
Così mi sento autorizzata a mangiarla.
Mando giù anche due grissini. 
Esce.
Due bicchieri d'acqua e attraverso la sala,chiudo la porta e mi dirigo in bagno.

Pulisco e mi ripulisco.
Davanti allo specchio guardo i danni dello sforzo: capillari rotti. La faccia è piena di puntini rossi.
Il riso è uscito anche dal naso.
Non mi basta, non mi sento vuota. 
I pop corn e le patatine di stamattina danzano nella pancia e ridono di me.
Senza bere mi rimetto a vomitare con scarsi risultati ma fino a sentire lo stomaco contorcersi e il sapore dei succhi gastrici.
Adesso ho anche gli occhi rossi.
Ogni vena è diventata evidente.

Sono comportamenti che portano alla morte. Qualcuno dovrebbe ripetermelo sempre.
Non ho più la paura di soffocarmi quando il cibo va sia nella gola che nel naso.
Non ho paura che lo stomaco si rompa, 
Che il cuore ceda.
Che lo squilibrio idrosalinico mi faccia collassare.
Non ho paura di niente.

Ho solo paura di vivere troppo a lungo in questo modo.

Non so come uscirne...