Dentro i miei vuoti.. La Musa di nessuno.
sabato 9 aprile 2016
Presa di coscienza
Vado avanti finché il corpo non cede e non percepisco in tempo i segnali che mi manda.
Sono in malattia dal lavoro,a letto da tre giorni, oggi sarà il quarto. Il mio ragazzo non potrà venire qui perché la domenica mio padre è in casa.
Io non me la sento di uscire, non me la sento più di fare niente. Ogni cosa mi spaventa. Di nuovo.
Il peso scende, mi da quasi fastidio toccarmi e non sentire più strati di grasso ma sempre più ossa.
Chi lo avrebbe mai detto?
Continuo a definirmi grassa e le persone ribattono che non lo sono e che sono normopeso. La bilancia dice ancora in contrario ma ho smesso di darle importanza. A questo e ad un miliardo di altre cose. Se non a tutto.
Che cosa è importante per me? Nessuna cosa lo è. Solo due persone: mia madre e A. , il resto lascia il tempo che trova. Non sono più una buona amica, non sono niente. Un guscio vuoto che si sente sicuro solo con un bicchiere in mano, una striscia che scende lenta nella gola e qualche soldo in tasca. In quei casi sorrido ma non rido.
Più passano gli anni e più mi mancano quelle risate a crepapelle che mi facevano venire il mal di pancia. Non mi sento capace di allegerirmi. Il corpo si alleggerisce e la testa si appesantisce. Se è così che va forse era meglio restare grassa.
E se fossi depressa?
È la prima volta che ci penso. Non c'è mai il tempo di fermarsi a pensare...
Forse lo sono. In forma diversa da quelle che ho vissuto, è probabile. Non riesco a ridere, non riesco ad essere spensierata, sono sempre stanca e voglio sempre andare a casa. Il desiderio sessuale è pressoché inesistente (fino ad'ora lo avevo attribuito ad altri fattori), inesistente la voglia di vedere persone, di rispondere al telefono.. Quando lo faccio è perché mi sforzo..,
Somatizzo tutto nello stomaco e sto spesso male. Vado a dormire alle 19.30 fino alle 6 senza risvegli. Saltando la cena perché stare sveglia mi costa troppo.
Non voglio prendere coscienza di questa cosa.
E adesso come cazzo faccio?
Chi mi salva a sto giro?
Nessuno. Perché nessuno lo sa. Nemmeno io.
lunedì 22 febbraio 2016
Puoi abbracciarmi?
domenica 24 gennaio 2016
Insensato
Accade infinite volte.
Più ostinatamente mi cerco, e più riesco a perdermi, forse ponendo limiti diversi alla mia fuga ogni volta.
Mi ritrovo sempre con un'esperienza in più, ma io sono la stessa insicura di prima. Col muso duro adesso, con le sembianze di una che può farcela sempre ma che in realtà non riesce a farcela mai del tutto.
Il futuro incerto mi angoscia ma non posso fare a meno di pensarci. Come chiunque.
Sento dentro tanti vuoti, vedo il mio corpo cambiare, la mia volontà prendersi gioco di me..
non so se mi sono persa tra un tiro di coca e un bicchiere di vino, se mi sono persa volutamente, o se mi sono fumata tutta la capacità di reazione e di analisi.
In realtà io mi analizzo, ma le mie conclusioni non mi piacciono, non sono quelle che vorrei; dunque dovrei mettermi nelle condizioni di essere felice e sistemare le cose che non vanno.. Eppure non sarebbe giusto e non mi farebbe star bene nemmeno in quel modo lì..
Penso a cosa mi direbbe D. ..
Non ne ho la più pallida idea. Stronza.
venerdì 15 gennaio 2016
16 gennaio 2016
Ed io rimango immobile, lascio che mi scivoli addosso e mi calpesti come fosse pioggia che lava..
Si dice che il tempo curi ogni ferita,no? Sto solo lasciando che mi curi un po'.
Ho perso la poesia. Inutile sforzarsi di scrivere come mi sento cercando di ammorbidirlo con frasi gentili. Non mi serve. Tanto la scrittrice non voglio più farla. Nessuno ci ha mai creduto, tranne me.
Io sono sempre il contrario di tutto. Quello che vorrei è quello che non sarò mai, così sono costretta all'infelicità.
Le voci rimbalzano sul mio corpo più accettabile adesso,
Sono di tessuto impermeabile, cerco di ascoltare ma non sento. Tutti mi parlano ma io non sento più niente.
Mi sento smarrita e sola, e se volessi parlarne, che cosa dovrei dire? Che non voglio stare qui ma che devo starci perché non ho scelta? Lo sanno tutti, e sanno che al momento non c'è niente da fare.
Parlo parlo sempre, e a volte non parlo mai.
Ho di nuovo perso il grigio,il confine.
Sono così confusa che ho addirittura pensato di riscrivere a D.
Ci ho pensato come penso ad un sacco di altre cose e poi? Poi mi nascondo sotto al piumone, abbandonando tutti e aprendo i cancelli della mia mente... Lascio che scorra..
Lascio che il malessere mi pervada.
Non fa più male come prima.
Adesso capisco perché ci si droga.
venerdì 30 ottobre 2015
SPDC & RIANIMAZIONE 4 anni dopo.
Rientrare con il ruolo opposto in Spdc,a ricoverare un paziente in una delle stanze in cui sono stata la mia prima volta. Chi ha ragione adesso? Lo psichiatra che mi ha sbagliato la diagnosi e mi ha curata con il litio o io che mi ribellavo? Sono una persona difficile ma non sono malata.
stare lì vuol dire perdere completamente il potere decisionale sulla propria vita.
avevo un'ora precisa per svegliarmi,prendere la terapia in fila indiana in stile Ragazze interrotte. tutti lì in fila per le pillole magiche senza cui non poter vivere. Un'orario per mangiare e per riposare perchè anche se sei depresso e sei un vegetale che vuole dormire tutto il giorno (anche sedato)NON PUOI!non potevo nemmeno dormire! Una sigaretta ogni ora se c'era qualcuno disponibile se no dovevi pure aspettare.Non potevi nemmeno decidere di puzzare perchè sei GENTILMENTE OBBLIGATO a lavarti.Niente lacci nelle scarpe,pinzette,cavi,qualsiasi oggetto potesse trasformarsi in qualcosa che poteva tagliarmi.. L'ultima volta non mi lasciarono nemmneo la penna. Potevo scrivere i miei pensieri sotto la loro supervisione. Mi tolsero le visite della famiglia,fu un bene, ma poi anche quelle degli amici. Mi tolsero anche il telefono, a me e a tutti i miei compagni di galera perchè pensavano che una stesse facendo video. Assurdo. Arrivarono a vietarmi gli abbracci con Andrea, che nell'ora d'aria provava ad insegnarmi ad amare me stessa. Era solo un'amicizia momentanea ma ci vietarono e proibirono di stare soli all'aperto dentro ad una gabbia a parlare. Non so più che fine fece.. Se riuscì a trovare il sonno.
Ero abbandonata a me stessa, una me stessa plasmata a vostro piacimento. Nessun vizio o quasi, nessun passatempo, zero internet ai tempi.. L'unica via di fuga era cercare di morire.. nell'ingenuità dei miei 22 anni credevo di riuscirsi e non mi dispiaceva, è vero, e prolungai la mia degenza...
CHI HA RAGIONE ADESSO?
pensavate di avermi capita. Di avermi guarita. Ma semplicemente non ero ancora sbocciata.
Ho creduto fermamente che sarei stata per sempre una di quelle che finisce per passarci la vita in mezzo ai matti, un continuo entra ed esci dal reparto e dalle cliniche. Una delle tante che ho conosciuto. Infelici e solitarie E invece PRENDETEVELA NEL CULO BRUTTI STRONZI!
ecco questo è l'effetto che mi fa!
Rabbia e e un brivido lungo la schiena di dolore. Mi fa male.
Mi avete fatto male. Mi sono fatta male. Ma la causa non avete mai voluta cercarla.
Ho avuto degli angeli speciali che mi hanno supportata in un cammino difficile ed atroce, ma adesso il mio dolore non è più invalidante.
Adesso odio lui, non più me stessa.
venerdì 16 ottobre 2015
Per D. _2_
lunedì 21 settembre 2015
Serpi
mercoledì 26 agosto 2015
Per D.
mercoledì 29 luglio 2015
Ubrica e triste alle 6 di una domenica mattina
È l'alba, un'alba uguale alle altre albe che ho visto da sbronza...
Avevo detto di non dovermi ubriacare oggi. Non è una novità che non mantengo la parola.
Come nn ho mantenuto la parola del "continuerò il pecorso con la dott. S.
Faccio il contrario si quello che ti dico.
Se sembro triste sono felice.
Se sembro felice sono triste.
Un enigma irrisolvibile.
Domani è il mio compleanno...
Paura del ritorno
giovedì 2 luglio 2015
Preda del Caos.
Non riesco a fare pace con l'idea di essere sola.
C'è il mio ragazzo, che si impegna a capirmi.. Ma finisco sempre col non parlare con nessuno. Col vivere coi miei mostri che nessuno mi aiuta a combattere perché nessuno può capire fino in fondo e io non ho più voglia di spiegarmi, di raccontarmi. Vorrei solo vivere senza paura. Senza tutta questa analisi dei miei comportamenti perché ho sempre paura di sfociare nel patologico e allora presto massima attenzione per non rientrare nel circolo vizioso. Forse è sbagliato e forse non funziona perché nonostante la vita piena, sento il vuoto che mi inghiotte, come un vortice lento che culla ma divora.
Non ho più D. Non ho più una parte di me. Non ho più quel qualcosa che teneva la parte insana ancorata e stabile. Sono preda delle correnti del malessere... E vivere così è troppo difficile. Non so se ci riusciró.
giovedì 25 giugno 2015
Solitudine, la condizione naturale.
Ho persino scritto una mail a D. , nemmeno lei ha risposto. Forse il nostro rapporto è davvero terminato. Sarebbe carino saperlo anzichè sviluppare paranoie ora dopo ora, giorno dopo giorno ormai da lunedì.
Sarebbe carino che le persone dimostrassero quello che dicono.
Sarebbe bello per una volta non sentirsi soli.
domenica 24 maggio 2015
La gente, i miei voli.
Non so stare con la coscienza sporca, non so mentire, così sono sempre sincera e sono sicura di essermi comportata seguendo i miei principi e la mia etica.
Ripercorro i dicorsi nella mia testa, sapendo di non poter fare affidamento sulla mia memoria, ma posso farlo su me stessa.
Forse non piaccio o forse non sono quella che sembravo all'inizio.
Appaio sempre una ragazza molto dolce, ed in realtà non è dolcezza ma gentilezza ed educazione, gli altri capiscono dopo che in realtà a me non importa di niente. Non sono curiosa come loro, non mi importa se Broke e Ridge si accoppiano ancora; non mi importano queste frivolezze.. non mi importa di tutte quelle cose che si dicono "tanto per parlare". é essere stronza? io non credo. Semplicemente lo trovo una perdita di tempo. Preferisco che una persona mi parli do come sta, che mi racconti il suo vissuto ed i suoi sogni piuttosto che parlare di GENTE che non riguarda le nostre vite direttamente. Però ognuno è libero di parlare di ciò che desidera, è che io non sono disposta ad ascoltare frivolezze.
Mi dispiaccio comunque delle situazioni spiaceoli che si vengono a creare, dei distacchi, di persone che dalla sera alla mattina hanno deciso di ignorarmi per bhò, chi sa il motivo? E allora penso questo. Penso che la mia vita non piaccia a nessuno, ma è un buon motivo per lasciarmi sola?
Forse le persone in questione (stringendo il campo) sono contro l'uso di ganja? Bhe pazienza, non mi hanno mai vista fumare. E non sanno abbastanza di me da poter comprendere.
Ho troppo carico emotivo da alleviare, troppa rabbia da spegnere. Se non fumo sono un bomba ad orologeria con un timer impossibile da disinnescare. é una dipendenza, vero. Ma è davvero al pari delle mie precedenti dipendenze? stavo meglio prima a rimbalzare da un ospedale all'altro? Su, non siamo ipocriti, un pò di erba non ha mai ucciso nessuno. Gli psicofarmaci si, la bulimia si, l'autolesionismo si,l'alcolismo si.
Non sono assolutamente pro-droghe. ASSOLUTAMENTE. Non tocco alcun tipo di droga di norma, eccezione fatta per l'erba. Solo ed esclusivamente. Credo solo che ognuno debba trovare il proprio equilibrio e se ciò che mi permette di mantenere un minimo di equilibrio è illegale (entro e non oltre dei limiti ben stabiliti) non mi interessa. Se tutto il mondo inizia a pensarla in maniera diversa forse esiste un motivo che le persone mentalmente strette dovrebbero iniziare ad accettare.
Stavo peggio prima quando la dipendenza era un trip da antipsicotico prescritto in dosi esagerate, stavo peggio quando mi è stata presentata la relazione per la richiesta di invalidità in cui lo psichiatra mi ha dichiarata inabile al lavoro (s'è visto quanto sono inabile... in più diagnosi sbagliata.Crepasse!);
stavo peggio quando mi dissociavo e prendevo strade della psiche degne del miglior acido in circolazione.
Stavo peggio quando la mia famiglia stava male a causa mia.
Stavo peggio quando non avevo rispetto per il mio corpo e non sapevo chi ero,dove volevo andare e come volevo andarci.
Adesso io so quello che voglio, so quanto valgo e so di poter fare affidamento su me stessa.Perchè mi fido di me. Perchè mi voglio bene.
giovedì 12 marzo 2015
my disease,my infection
Oggi ci ripenso a distanza di tempo e il nodo alla gola si fa più stretto. Sempre più stretto.
Il senso di soffocamento è una sensazione ormai familiare.
Inizia con un nodo alla gola, gli occhi diventano liquidi e il nodo iniziale è una mano immaginaria che mi soffoca.
Cuorioso come la scrittura mi torni utile sempre quando non resta nulla della mia vita, nulla di ciò che sono. Un insieme di passioni ed interessi inghiottite dal buco nero. E così mi ritrovo sola. Io e le parole.
Io ed i pensieri che costa fatica ascoltare.
Devo stare attenta alle sfide che scelgo di coglierie. Non sono in grado di salvare nessuno. Come ho potuto pensare di salvare lui? Come ho potuto lasciare che tutto ciò da cui mi sono tenuta alla larga una vita si avverasse?
Ho lasciato che i miei sogni si spegnessere. Che tutto questo prendesse il sopravvento.
Il mio malessere, il suo. Dove sta il confine?
Quand'è che mi sono sporta troppo?
Quand'è che ho deciso di rinunciare a me stessa per la sua felicità (invano)?
Quand'è che l'amore ha iniziato ad essere qualcos'altro senza cui non si può vivere come fosse la peggiore delle droghe?
Quando ha iniziato a farmi male amare così tanto?
Quando ho accettato di stare accanto ad una persona che non ha intenzioni di riprendersi (o farsi curare) nemmeno per farmi contenta?
Quando è accaduto?
Quando mi sono persa?
Da quando non dormo bene?
Da quando sono in decadenza totale?
da quando le occhiaie , io che non le ho mai avute, sono all'ordine del giorno?
Da quando non mi va più di parlare con nessuno?
Da quando ho alzato un muro alto mille metri intorno a me?
Da quando mi odio di nuovo?
Da quando la vita mi fa schifo,di nuovo?
Dove c'è scritto che l'amore cura tutto?
Ditemi dove CAZZO c'è scritto che insieme e con la forza dell'amore si combatte tutto?
Dovevate dirlo prima che servono le forze di entrambi, dovevate dirmelo prima che il ruolo della parte forte era di nuovo il mio.
Dovevate dirlo prima che cercare di far star bene una persona con ogni forza fisica e mentale costa il perdersi di vista e non avere più voglia di vivere.
in cuffia i Nine Inch Nails_ The downward spiral_
(qui i testi: http://lyrics.rockmagic.net/lyrics/nine_inch_nails/the_downward_spiral_1994.html )
need you
dream you
find you
taste you
fuck you
use you
scar you
break you
lose me
hate me
smash me
erase me
martedì 27 gennaio 2015
Possiamo rinascere?
lunedì 12 gennaio 2015
domenica 7 dicembre 2014
Esente
giovedì 4 dicembre 2014
forever in debt to you
lunedì 24 novembre 2014
Pomeriggio di Novembre
Non capisco in quale stagione sono, a volte mi gelo, altre volte ho così da voler dare che mi agito,cercando di far venire tutto di me,emozioni e paure che infilo nella mia borsa, non più così capiente.
Sono le 19,25 di un comune lunedì di Novembre; mia madre dorme ancora sul divano, da tutto il pomeriggio.
In casa solo io e lei adesso.
Sono appena rientrata da casa di A.
Ascolto in sottofondo i Baustelle, cantano "Nessuno".
Cerco di passare le giornate con meno vuoti possibili. Incastrando le mie amiche, le commissioni,A., in modo da passare meno tempo possibile in questa gabbia...
Ma non è la gabbia in sè, io ho la chiave per aprirla e liberarmi.. è la prigionia mentale di cui sarà sempre schiava.
é la ripercussione che vivo in ogni situazione importante. Come se quello che è successo fosse un pianeta, io sono il centro della galassia, tutto mi gravita attorno.. e quel pianeta non rispetta le orbite ma anzi vaga distogliendo gli altri pianeti,i satelliti,le stelle dal loro percorso.
Ecco.
In ogni cosa il male spunta. Io lo sento. Vorrei spingerlo nel buco nero... Ma se il buco nero fossi io?
Se tutto il male venisse creato e distrutto in me?
Dopo D., credo che nessuno possa reggere il confronto con lei.
Cerco di non pensarci. E invece ci penso quasi tutto il giorno. Credo di dover affrontare la separazione anche se non è comunque una cosa definitiva; la vedrò e sentirò. Ma averla qui era rassicurante.
Le altre persone che in questo anno mi sono state accanto,forse per mio volere, stanno piano piano prendendo le distanze... Credo sia il naturale corso degli eventi, senza rancori. Mi salva il non fidarmi.
Il non aver mai creduto che ci sarebbero stati per sempre.
Non scrivo come prima, forse perché fumo più di quello che dovrei.
Non leggo come prima.
Non sono vuota come prima anche se spesso mi chiedo se questa pienezza sia solo superficiale.
Devo ammettere, cosa in cui non ho mai creduto, che l'amore è davvero qualcosa che smuove.
Che ti rende vivo. Che ti manda in estasi e ti fa svegliare con voglia di vivere...
La voglia di vivere che io non ho mai avuto.
Mi sento spesso stupida, ma credo sia merito di questo sentimento così bizzarro.
Si,merito e non colpa. Mi sento sciocca e frivola e se esserlo vuol dire riuscire a sorridere di più, non può che essere un merito.
domenica 9 novembre 2014
Blue
mercoledì 29 ottobre 2014
La casa dell'orco
domenica 26 ottobre 2014
Invisibile
venerdì 3 ottobre 2014
Non ci sei
giovedì 2 ottobre 2014
Just like honey
Come te, è così che sei. Come il miele.
Forse sono miele anche io.
Guardarti mentre godi, mentre guardi me godere, mi porta in un'altra dimensione. Nel sentire qualcosa che raramente ho sentito dandoti le spalle.
Sento te.
Ti S E N T O .
Vedo te e non solo come un uomo che mi scopa e io sto lì solo perchè gli dà piacere.
Vedo te.
Tutto ciò che sei. Quello che vorresti essere. Sento i tuoi muscoli contrarsi. Il respiro su di me e l'energia che scorre dal tuo corpo al mio fino a rimandartela indietro e riprendermela ancora e ancora..
martedì 23 settembre 2014
Autunno
Mi chiedo dove porterà questo modo di comportarci cosí "easy", che non ci impegna, non ci lega, non ci rende responsabili l'uno dell'altro.
Mi chiedo dove porteranno queste scopate cosí, che sanno solo di spreco, in cui il sentimento é nullo. In cui io ti tocco e tu mi scopi. Ci rivestiamo e facciamo finta di niente. Abbiamp silenziosamemte deciso di non parlarne. Stiamo lasciando tutto al caso, nessuno dei due ha piú voglia di pensarci e trovare il modo meno doloroso di starci accanto. E forse é questo.
Forse lo è davvero. Ma non oggi. Questo fumo mi manda dritta in paranoia. Questo fumo,i tuoi libri...
Nessun ragazzo mi ha mai prestato un libro.
Ma dal tronde tu sei l'incarnazione di quello che mi piace in un uomo. Sei tu.
Eppure a volte riesco a vedere solo quello che di te odio.
Ma non é abbastanza.
Scopiamo come piace a te.
Nel modo crudo che ti da piú piacere.
Nel modo che meno piace a me.
Eppure mi piace ugualmenmte perché c'é qualcosa di perverso che mi fa sentire sporca. Sensazione familiare per me. E non posso evitare di metterti le mani addosso...
Tu sei il centro del godimento fino a quando questo gioco non si consumerà.
Fin quando ci stancheremo anche di questo. Siamo cosí io e te.
Troppo uguali.
Troppo uguali per amarci.
Troppo uguali per odiarci.
giovedì 11 settembre 2014
Tipo così
giovedì 28 agosto 2014
martedì 26 agosto 2014
Amandoti
lunedì 11 agosto 2014
It's time to leave again.
sabato 9 agosto 2014
There is no love for me.
There is no love for me.
giovedì 24 luglio 2014
Nata e morta lo stesso giorno.
lunedì 30 giugno 2014
Non mi amerai mai, ma io ti ameró per sempre.
domenica 29 giugno 2014
Ti amo o ti odio.
sabato 28 giugno 2014
tipicamente borderline
Ho terminato una settimana di lavoro, una sostituzione, tanto sforzo fisico,poco cibo.. impegno e buona compagnia.
Ma ancora troppo poco per me.
Ancora troppo fragile.
Ancora troppo borderline.
Reazioni che andrebbero ridimensionate, reazioni incomprensibili per una mente sana.
Maniacalmente attiva, disforicamente ansiosa e di cattivo umore.
Nervosa.
Infastidita.
Agitata.
La nota positiva è che capisco come mi sento.
Ho una gran voglia di piangere mixata alla voglia di spaccare tutto e gridare.
Mi sento esplodere e non so come rilassarmi.
Sono in questo stato da qualche giorno ma solo adesso che mi fermo ne prendo atto.
Sono morbosamente attratta da menti complicate.
Non so nemmeno quanto posso realmente scrivere qui per via delle persone che fanno parte della mia vita reale e non virtuale e non voglio che loro leggano.
Se dovessi davvero dar sfogo al pensiero attuale susciterei reazioni incognite.
E non è una cosa che amo. Il controllo prende il sopravvento. Il controllo che scelgo di avere e di cui ho maledettamente bisogno.
Come quello sul cibo.
Sapere esattamente cosa mangio, quali sono gli ingredienti e in che modo è stato cotto.
Ecco, idem per le relazioni.
Devo avere il controllo sulle reazioni. Nel senso: se io dico X, il mio interlocutore mi risponderà Y. O al massimo Z. Non posso rischiare che ad X venga risposto G.
Sto andando fuori di testa un'altra volta?
Cristo,credo proprio di si.
Quanto detesto l'estate cazzo.
Manca un mese al mio compleanno. Mi spaventa così tanto.
La nausea è un'amica fedele di quest'ultimo periodo.
Ho bisogno di parlare con qualcuno. Qualcuno in grado di capire e farmi vedere tutto con più lucidità.
Vorrei mandare una mail a D., ma è sabato. Non posso farla lavorare anche oggi.
I miei tratti borderline riescono ad accentuarsi così velocemente e imprevedibilmente che non posso controllare nulla... e quando perdo il controllo è un guaio.
Non so cosa fare, non so come impegnare il tempo.
Forse mi metterò a pulire.
Forse mi farò del male.
Forse leggerò.
Scrivere non mi basta.
Potrei guardare un film.
Potrei chiedere scusa ad A. per avergli risposto male. Ma cazzo, se dico di essere nervosa perchè continuare a fare battute del cazzo sapendo che mi innervosisce ancora di più? e poi sentirmi dare risposte di merda ed incazzose.
Quanto ti riesce bene fare lo stronzo.
Ma è un gioco a cui non bisogna giocare con me.
Il fuoco scalda, ma brucia se ci si gioca. Ed io sono fuoco.
Mi sento terribilmente pericolosa.
Per me,per gli altri.
Ho bisogno di uscire e vedere qualcuno.. ma come sempre non cerco le persone con cui vorrei stare.
Come sempre non mi sento all'altezza.
Mi viene da vomitare.
Ho un esorbitante cumulo di tensione,rabbia ed emozioni soffocate che spingono fuori e non riesco a filtrarle per farle venire fuori gradualmente. Ho paura che esplodano e di fare grossi danni.
domenica 8 giugno 2014
A pezzi
venerdì 6 giugno 2014
Drogatemi.
sabato 31 maggio 2014
Emozioni!
lunedì 26 maggio 2014
Hold me
martedì 20 maggio 2014
Gli effetti del vino
domenica 18 maggio 2014
I'm outta my head without you.
sabato 17 maggio 2014
venerdì 16 maggio 2014
B di Bulimica
martedì 13 maggio 2014
8 del mattino
lunedì 12 maggio 2014
Voler morire
Troppo
domenica 11 maggio 2014
I miei meno sentiti auguri mamma
Mi alzo, organizzo il da farsi e metto a scaldare mezza tazza di latte. Sempre la stessa tazza, sempre lo stesso latte. Non è un'abitudine, è un'ossessione.
La mia vita in questa casa è piena di ossessioni.
Entra mio fratello e mi chiede se sto dormendo perchè sono giorni e giorni che vede che mi sveglio eccessivamente presto. Gli ho detto che forse è perchè lascio che entri troppa luce nella stanza.
Ma mi sveglio di soprassalto preda dell'ansia. Ogni fottuto giorno da qualche settimana.
Si siede al tavolo della cucina con me mentre tuffo i biscotti comprati da mia madre rigorosamente senza zuccheri aggiunti nel latte ad alta digeribilità.
Mi versa il caffè e mentre lo beviamo mi dice che dobbiamo andarcene da casa. Andare a vivere insieme.
Non è assolutamente una cosa che farò.
Devo separarmi da questa casa, da questa famiglia. Per quanto ami mio fratello vivere insieme è una cosa troppo sbagliata da fare.
Mi dispiace e mi sento in colpa ad avergli detto che non voglio vivere con lui, ma non va bene e non lo farò.
Dopo il caffè bevo un sorso di latte ma fa improvvisamente schifo.
Accendo la sigaretta e circa a metà mi viene la nausea. La butto. Respiro. La nausea non passa.
Chiudo la porta del bagno, apro il rubinetto e il latte coi biscotti scelti da mamma finisce nello scarico.
Mi sento meglio.
Oggi è la festa della mamma. Le ho fatto gli auguri non appena è rientrata da lavoro.
L'ho abbracciata e baciata e ho chiuso forte gli occhi.
Lei ha a malapena allungato un braccio per "ricambiare" l'abbraccio. Si è subito staccata.
Mi sono girata e una sensazione di disgusto mi ha pervaso il corpo.
Due minuti dopo mio padre si mette a cercare nonsisachecosa in uno dei miei cassetti.
Mia madre è intervenuta e appena mi ha visto arrivare ha subito mandato via mio padre dalla mia stanca, con la paura che potessi avere una delle mie solite reazioni con lui.
Mi chiedo però se stesse proteggendo me o lui.
Tutti hanno mangiato il mio pranzo, anche oggi ho sputato veleno. Non hanno mai imparato che ho bisogno di mangiare tranquilla,senza i loro commenti assassini sulle mie modalità di nutrimento o sulle porzioni che mangio. Oggi a mandarmi in tilt sono state le allusioni di mio padre al barattolo della Nutella a metà.
Sono sbottata. Gli ho detto chiaramente che mi ha rotto i coglioni. Lui ha iniziato a rimangiarsi le parole e dire che non stava insinuando che l'avessi mangiata io.
Gli ho detto di non comprarla se deve fare tutte queste storie. E che non voglio sentire mai più mezza parola del genere. Gli ho chiesto se ero stata chiara.
Lì è intervenuto mio fratello a dire che io non sapevo nemmeno che la Nutella ci fosse.
Ma porco *** non si rendono conto che mangio le stesse identiche cose da anni???
Che raramente mangio del dolci?
Che sono titubante quando non sono io a cucinare e chiedo nei dettagli quali ingredienti sono stati usati?
Che taglio il cibo in parti uguali?
Che lavo le posate prima di usarle quando apparecchia mio padre?
Che preferisco mangiare da sola, che non guardo in faccia nessuno mentre siamo a tavola, che non mi siedo mai composta perchè non voglio stare lì con loro?
E si permettono pure di farmi la morale se non mangio o ancora peggio di farmi notare che la maionese ha molti grassi?
questo è la prova di quanto non abbiano capito assolutamente niente.
Speravo che col ricovero a Miralago potessero imparare qualcosa...
ma quando i terapeuti dicevano loro che non dovevano parlarmi assolutamente di cibo mia madre continuava a chiedermi che cosa avessi mangiato e ancor peggio se avessi vomitato.
E' al festa della mamma. Dovrei onorarla per tutto ciò che fa. Ma riesco solo ad avercela con lei per ciò che non ha fatto.
Forse è questa l'unica cosa che mi fa piangere.
Realizzare che il sogno di oggi non è molto diverso da quello di 20 anni fa.
Che la donna che mi mette al rogo è la stessa che mi fa perseguitare.
Ed io scappo. Scappo da tutti quegli uomini...
Scappo senza trovare pace.